mercoledì, Maggio 15, 2024
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Marche e Covid: la comunicazione della regione tra le migliori in Italia

Ancona -Dall’inizio della diffusione della Pandemia, i bollettini della Protezione Civile e la loro diffusione su organi di informazioni cartacei e digitali e sui social, sono divenuti un appuntamento giornaliero per milioni di italiani.

Ma come comunicano le regioni i numeri, di solito più articolati rispetto a quelli della Protezione Civile? Anche qui sembra che le cose vadano in ordine sparso, nel senso che si ravvisano grossissime differenze tra regioni in quanto a raccontare (in cifre) la piaga del Covid-19 nello specifico. Per esempio, ci sono regioni che oltre a riportare casi giornalieri, fanno conferenze stampa in diretta per i informare i residenti dell’andamento del contagio o degli altri aspetti inerenti il virus; altre condividono i dati a livello comunale, mentre alcune regioni forniscono dati precisi nell’indicare le ASL di appartenenza dei ricoverati o dei decessi.

L’Infondata del Sole 24Ore ha impostato da alcuni giorni un monitoraggio sulle 20 regioni italiani, testando la divulgazione degli enti regionali verso i propri utenti. Da questa disamina emerge che la Regione Marche è quella che ha sviluppato un sistema di comunicazione tra i più completi in ambito regionale.

Infatti la regione condivide attraverso il GORES – Gruppo Operativo Regionale per l’Emergenza Sanitaria) ogni giorno dati completi (in pdf) sul numero di casi, test, ricoveri, decessi, terapia intensiva, per provincia, ASL e ospedale. Inoltre è presente su Facebook e Twitter. La regione comunica i casi positivi del giorno prima alle 9,00, un riassunto aggiornato dettagliato della situazione generale alle 12,00 e poi alle 18,00 il numero dei decessi ripartiti per strutture ospedaliere ospitanti e comuni residenza del deceduto

Può sembrare strano ma non tutte le regioni condividono i dati sui ricoveri e sui numeri delle terapie intensive e non tutte pubblicano tabelle a beneficio dei lettori. Alcune comunicano “in prosa” cioè per mezzo di comunicati stampa sull’andamento del contagio, decessi a altro.

Infine da notare – sempre secondo l’Infodata– che nessuna regione eccetto la provincia di Bolzano, mette a disposizione open dati, ovvero dati aperti come .csv o .xls che potrebbero essere esportati, riutilizzati e lavorati da altre fonti.

La cosa importante, ad ogni modo, è che i numeri divengano sempre meno rilevanti nel dibattito pubblico e li si possa considerare al più presto come riassunti numerici, anche se purtroppo pesanti, dolorosi e tragici.

Roberto Guidotti

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