martedì, Maggio 14, 2024
Home > Mondo > Trump con gli studenti in Arizona: Legge ed Ordine per la sua campagna elettorale

Trump con gli studenti in Arizona: Legge ed Ordine per la sua campagna elettorale

Il presidente ha incontrato a Phoenix una folla di giovani studenti, molti dei quali senza mascherine protettive

Donald Trump ha rilanciato martedì sera a Phoenix la sua campagna per le prossime elezioni presidenziali di novembre di fronte ad una numerosa folla di studenti, ricordando ai propri sostenitori in Arizona che rappresentano i difensori dell’America in una autentica guerra culturale di aggressione contro l’eredità culturale del Paese.

“Siamo qui oggi per dichiarare che non riusciranno mai a far prevalere la sinistra radicale e l’intolleranza cosiddetta progressista”, ha detto il Presidente durante il comizio di “Students for Trump” a Phoenix.

Un colpo d’occhio ad effetto quello dalla Grande Chiesa di Dream City affollata di giovani,nel secondo dei raduni di Trump dopo la pausa di tre mesi a causa della pandemia di coronavirus. 

Le immagini dell’evento hanno mostrato una grande folla di studenti fra cui quasi nessuno indossava maschere protettive. Non ci sono stati controlli di temperatura per i 3.000 partecipanti che, come molti dei fan più accaniti di Trump, hanno ignorato una nuova ordinanza locale che richiede loro di indossare una maschera, nonostante un appello alla tutela della salute del sindaco democratico diramato lunedì.

Donald Trump, dopo i dubbi sollevati dai suoi oppositori sull’affluenza all’ultimo comizio di Tulsa, ha rivendicato il successo della manifestazione di Phoenix definita come un successo travolgente, e come lo “spettacolo numero uno nella storia della Fox per un grande serata”.

Trump ha iniziato con 10 minuti di anticipo, fatto insolito per un Presidente che inizia regolarmente i raduni con un’ora di ritardo. La sua apparizione è iniziata mentre Fox News stava trasmettendo un’intervista con l’ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente John Bolton, il cui racconto del suo periodo alla Casa Bianca muove accuse di corruzione da parte del Presidente americano.

Donald Trump e la sua amministrazione hanno condannato il libro e hanno cercato di bloccarne la pubblicazione.

Parlando con il giovane pubblico, Trump ha denunciato le aggressioni culturali della sinistra studentesca nei campus del paese dove si contesta la libertà di parola dei giovani repubblicani.

Il presidente ha rimarcato la differenza tra i suoi sostenitori pacifici ed manifestanti violenti e sedicenti antirazzisti che strumentalizzano le accuse di brutalità da parte della Polizia dopo la morte di George Floyd a Minneapolis.

Trump ha dichiarato che gli studenti del pubblico sono i difensori culturali non solo del suo movimento repubblicano ma anche dei valori americani nel loro insieme, descrivendo i democratici come intolleranti e “totalitari”. 

Ha applaudito gli attivisti studenteschi presenti tra la folla “che difendono l’America e si rifiutano di inginocchiarsi alla sinistra radicale”, attaccando i media di sinistra e accusando i democratici “faziosi” di tentare di soffocare il dissenso e di alterare il risultato elettorale pretendendo di permettere a chiunque di votare, “anche se non sono cittadini Americani”.

Il presidente Trump ha condannato la distruzione delle statue di personaggi storici vissuti al tempo dello schiavismo e proprietari essi stessi di schiavi come lo stesso padre della Patria George Washington ed ha stigmatizzato gli attacchi alle effigi dei leader confederati, che rappresentano un tentativo di rimozione della storia della Nazione americana. 

Donald Trump ha definito i cittadini Americani come “più intelligenti” dei democratici, che secondo lui richiedono “assoluta obbedienza ed ottusità”.

“Odiano la nostra storia, odiano i nostri valori e odiano tutto ciò che apprezziamo come Americani”, ha detto il Presidente. 

“Il nostro paese non è cresciuto e diventato grande grazie a loro. È diventato Grande grazie agli onesti cittadini Americani, grazie al nostro duro lavoro, alle nostre idee di libertà ed ai nostri valori. La folla ottusa della sinistra sta cercando di demolire la nostra eredità, in modo che possano sostituirla con un nuovo regime oppressivo che solo loro controllano “.

E poi il Presidente ha nuovamente condannato il tentativo di abbattere una statua di Andrew Jackson davanti alla Casa Bianca, ripetendo in maniera inflessibile la sua linea di Presidente di “Legge e Ordine”.

“Se dai potere alle persone che demoliscono monumenti e attaccano chiese e sequestrano le strade della città e danno fuoco agli edifici, allora nulla è sacro e nulla è sicuro”, ha detto Trump. “Li abbiamo fermati la scorsa notte e li fermeremo ancora ovunque proveranno ad attaccare di nuovo.”

Accerchiato dagli attacchi dei media ostili, dai social network che lo ostacolano, delle dimostrazioni “antifa” che lo contestano, dai sondaggi negativi che lo incalzano, dai ritorni di fiamma della epidemia di Covid-19 in diversi Stati dell’Unione, Trump non vacilla ma riparte al contrattacco com’è nella sua natura e come lo vogliono i suoi fans.

Contro i social che lo censurano accusati di faziosità filo progressista, contro i dimostranti “antifa” che da settimane dimostrano nel Paese contestando l’operato della Polizia accusata di comportamenti razzisti ed assaltando le statue di tanti personaggi importanti della storia d’America (fra cui quelle di Cristoforo Colombo…SIC!!!) contro i media che come nel 2016 sono schierati all’unanimità contro il candidato Repubblicano in nome del cosiddetto e sempre più stantio “politcally correct” Donald Trump parte al contrattacco.

L’inquilino della Casa Bianca fa appello alla maggioranza silenziosa sempre più stanca di settimane di contestazioni rabbiose nelle strade d’America da parte di sedicenti antirazzisti ed antifascisti e promette legge ed ordine contro il caos che sta dilagando nel Paese, denunciando le responsabilità di sindaci e governatori democratici che lisciano il pelo ai dimostranti, nonostante i danneggiamenti e gli atti di vandalismo che si moltiplicano.

Particolarmente sgradevole appare l’attacco alle statue di tanti personaggi importanti della storia d’America, in una furia iconoclasta che ricorda quella di integralisti e talebani, soprattutto laddove si considerino le accuse di razzismo e fascismo scagliate indiscriminatamente nei confronti di generali confederati, di personaggi politici che edificarono gli States nei secoli scorsi ed addirittura di pionieri ed espoloratori come Cristoforo Colombo senza le cui imprese l’America come oggi la conosciamo semplicemente non esisterebbe.

Attaccare Cristoforo Colombo tacciandolo di colonialismo e di fascismo suona come come una sinistra parodia del film satirico “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti: gli antifa che oggi distruggono le statue di personaggi storici che non possono difendersi appaiono invece come “Antifascisti su Saturno” in procinto di spingersi nell’iperspazio.

E contro tale scempio si scaglia Donald Trump definendo “Assurda” la decisione del Museo di Storia naturale di New York di rimuovere la statua di Theodore Roosvelt dai propri spazi.

Dallo scontro al calor bianco scatenatosi fra il presidente Trump ed i suoi numerosi ed incalzanti nemici – gli stessi d’altronde che lo avevano dato mille volte per morto 4 anni fa preconizzando un trionfo a mani basse da parte da Hillary Clinton, poi battuta sonoramente nelle urne – emergerà una America nuova che si troverà di fronte ad un bivio senza alternative.

E prima di dare di nuovo Donald Trump come già sconfitto alle elezioni di novembre consigliamo maggiore cautela, poichè l’inqulino della casa Bianca dà il suo meglio quando si trova sotto assedio.

Legge ed Ordine è ancora il suo motto e staremo a vedere come lo giudicheranno gli Americani.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright La-Notizia.net

Exit mobile version