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San Benedetto, scatta il fermo pesca. Laura Gorini (Lega): “Comparto ittico allo stremo”

SAN BENEDETTO EL TRONTO – Scatta il fermo pesca nelle Marche. Le flotte del sud, Porto San Giorgio e San Benedetto dovranno osservarlo dal 15 agosto al 13 settembre, e non solo. Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e turismo ha confermato, per i prossimi tre anni, il tetto massimo di 180 giorni di pesca per i piccoli pelagici in Adriatico. E deciso la cosiddetta ‘scelta del mestiere’ tra pesca di fondo (strascico) e piccoli pelagici (acciughe e sardine). Le imbarcazione dovranno stare lontane dalla costa sei miglia dall’1 giugno al 31 dicembre. Previsto inoltre il fermo per le sardine, dall’1 al 30 novembre per il sud delle Marche.

Laura Gorini, responsabile cittadina Lega di San Benedetto del Tronto, non ci sta alla scelta del Ministero, perché arriva in un anno particolare, dove è stato già fatto un fermo pesca volontario a causa del Covid-19: “Mentre Conte sventola i fantamiliardi del recoveryfund che otterrà non si sa quando e a quali condizioni, questo Governo giallorosso non è riuscito ad assicurare, pur nella grande emergenza economica post covid, neppure lo spostamento del fermo pesca e il pagamento delle indennità dovute per il 2018. Il nostro comparto ittico è allo stremo: le fantastiche promesse di Conte si scontrano come sempre con la triste realtà dei fatti”.

Lorenzo Marinangeli, sostenitore Lega e presidente Comitato Commercianti Ittici, alza la voce contro l’ennesima scelta di questo Governo, considerata dai commercianti del settore scellerata: “Settore pesca sempre più dimenticato. Ci troviamo ad assistere all’ennesimo fermo biologico della pesca nel mese di agosto con la maggiore affluenza di turisti dell’anno. Considerando circa un mese di fermo volontario dovuto al coronavirus ed al lockdown, sarebbe stato opportuno nel mese di agosto avere nei nostri piatti il pesce fresco locale, che avrebbe dato un’ulteriore attrattiva al turismo già falcidiato dal problema covid. Questa normativa europea non incide solo sui nostri produttori e pescatori, che tra l’altro non hanno percepito ancora le retribuzioni del 2018 e del 2019, ma su tutto l’indotto collegato, ma anche sui commercianti all’ingrosso ed al minuto con i propri dipendenti, tutta la ristorazione e tutti gli altri esercizi collegati.

Questo fermo per la pesca a strascico durerà dal 15 agosto al 15 settembre. Per la pesca del pesce azzurro (volante) che già ha effettuato nel mese di maggio un mese di fermo, ce ne sarà un altro nel mese di novembre senza considerare che le volanti sono state ferme dal 12 marzo al primo giugno per il problema covid. Da commerciante e da cittadino italiano mi chiedo: ma è mai possibile che non si riesca a sensibilizzare l’Europa nemmeno in un caso di emergenza così grave ed in piena crisi economica di tutti i settori? Basterebbe far capire le nostre giuste esigenze in un momento così grave e delicato, e considerare i prossimi fermi biologici già fatti nel mese di marzo ed aprile .Siamo cittadini che paghiamo solo le tasse oppure possiamo essere considerati in un periodo di emergenza così importante?”.

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