martedì, Maggio 14, 2024
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Persone scomparse e ritrovate: i numeri delle Marche

Ancona – Sono 61.826 le persone scomparse ancora da ritrovare in Italia. La maggior parte di loro, 45.028, sono minorenni, 1.627 hanno più di 65 anni.

I numeri della XXIII Relazione del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, relativa al periodo 1° gennaio-30 giugno 2020, descrivono un fenomeno di dimensioni rilevanti, spiega nella premessa il Commissario straordinario Silvana Riccio, evidenziando il «trend crescente negli ultimi anni», che «può considerarsi fisiologico e non più emergenziale».

Quali sono i numeri relativi le Marche? Le persone scomparse e da ritrovare sono ancora 774. Di questi  95 sono italiani e gli altri 679 stranieri. In Italia inoltre ci sono ancora 925 cadaveri non identificati. Di questi 22 sono attribuiti alle Marche in quanto ritrovati in mare, nelle acque davanti le coste della regione.

Le denunce all’interno della regione, dal 1° gennaio 1974 al 30 giugno 2020 sono state 4.358. In questo caso la differenza tra nazionalità italiana e straniera è quasi impercettibile. Di questi 4.358 sono 3.584 quelli poi ritrovati.

La provincia che ha registrato più denunce in questi anni è quella di Pesaro/Urbino con 1.276 casi. Segue Macerata con 1.120, Ancona con 1.070, Ascoli Piceno 826 e infine Fermo con 66

In Italia sono in tutto sono 250.008 le denunce di scomparse registrate dalle Forze Di queste, 188.182 riguardano soggetti che sono stati ritrovati.

Tra le cause di scomparsa, prevale l’allontanamento volontario (115.623), mentre in molti altri casi la causa non è determinata (95.441). Si segnalano anche l’allontanamento da istituto o comunità (23.848) e la sottrazione da coniuge o da altro congiunto (1.690). Dal totale delle denunce emerge che solo il 5,5% appartiene alla fascia di età degli over 65, il 41,74% corrisponde alla fascia della maggiore età, mentre il 52,72% rientra, invece, nella fascia di età minore degli anni 18.

Proprio sul fronte dei minori stranieri, invece, il nostro Paese si trova di fronte ad un fenomeno di rilevante entità. Per la maggior parte sono minori stranieri non accompagnati-MNSA con un età compresa tra i 15 e i 17 anni, o presunta tale, nella quasi totalità di sesso maschile che sono fuggiti da conflitti armati, disordini, persecuzioni razziali, violazione di diritti umani e povertà.

L’Italia, per questi ragazzi, nella maggior parte dei casi, rappresenta solo un “paesesosta”, dove fermarsi dopo l’estenuante viaggio e ripartire verso i paesi del Nord Europa per ricongiungersi a comunità di origine e parenti. Coloro che vengono fermati oltre le frontiere nazionali, a volte, forniscono false identità per non essere identificati ed essere rinviati in Italia, quale paese di ingresso della frontiera UE.

Roberto Guidotti

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