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Speranza dice no ad allentamento misure sui treni. La protesta di Liguria e Lombardia

“È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela.

Per questo ho firmato un’ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l’obbligo delle mascherine.

Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus”. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Leggi il contenuto dell’Ordinanza 1° agosto 2020

Lombardia e Liguria prendono le distanze dall’ordinanza del ministro della Salute, che conferma distanziamento e mascherina sui treni.

Dal Pirellone un’ordinanza regionale stabilisce che si potrà usare il 100% dei posti a sedere e il 50% dei posti in piedi sui mezzi pubblici. In Liguria il governatore Toti ha permesso un maggior numero di passeggeri sui treni. Trenitalia ha confermato il distanziamento sui convogli, mentre Italo annuncia annullamenti e quindi sono previsti disagi sulle linee ad Alta velocità.

“In relazione alla nuova ordinanza – scrive sui social il governatore della Liguria Giovanni Toti – emessa dal Ministero della Salute sulle regole del Trasporto, ribadiamo che in Liguria resteranno in vigore le disposizioni contenute nell’ordinanza regionale che consente un maggior numero di passeggeri su tutti i mezzi, fermo restando l’uso delle mascherine e gli altri elementi di prudenza.

Restiamo per altro stupiti da questo provvedimento del Governo, diramato nel bel mezzo di un weekend di estate, quando molte persone sono già partite e dovranno tornare a casa.

Tutto ciò aumenta solo la confusione, specie in Liguria dove i treni e i mezzi pubblici in generale sono indispensabili visto che da ormai due mesi il Governo ha deciso, senza alcuna spiegazione, di inchiodare le autostrade con un piano scellerato di cantieri che sta mettendo in ginocchio la nostra mobilità. Anche in questo caso da Roma non hanno consultato nessuno.

Alle Regioni, che hanno competenza sui trasporti locali, neppure un preavviso. Dai cantieri autostradali al cambio in corsa delle regole sui treni il metodo sembra lo stesso ed è inaccettabile. Il confronto tra istituzioni è sancito dalla Costituzione ed è la base della nostra democrazia”.

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