lunedì, Maggio 13, 2024
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Eleonora e Daniele uccisi “perchè troppo felici”. Ma il movente non regge

LECCE – “Erano troppo felici”. Questa la motivazione che avrebbe spinto Antonio De Marco ad uccidere Daniele De Santis e Eleonora Manta.

De Marco, studente di infermieristica di 21 anni, ex inquilino dei due fidanzati, si è detto pentito di ciò che ha fatto in un colloquio con i legali della difesa. Oggi verrà interrogato in carcere dal giudice per le indagini preliminari Michele Toriello.

Nel movente, per come è stato esposto da De Marco, c’è però qualcosa che non torna el’impressione è che quanto dichiarato sia teso a preludere ad una richiesta di perizia psichiatrica.

Sì, perchè De Marco ha studiato il piano fin nei minimi dettagli. Poi qualcosa è andato storto e ha ucciso i due finanzati con il coltello da sub.

Fino allo scorso agosto aveva abitato in affitto in una stanza nella casa che poi Daniele De Santis aveva deciso di ristrutturare per viverci con Eleonora.

Che sia questa la vera motivazione? Che si fosse costruito il proprio equilibrio, la propria “vita serena” in quella casa, poi spazzati via dall’arrivo della ragazza?

Il Procuratore di Lecce, Leonardo León de Castiz, ha spiegato che l’omicidio sarebbe stato premeditato e definito nei dettagli. In alcuni fogli, persi dall’assassino nel corso della fuga, si è infatti trovata non solo la mappa che indicava come evitare le telecamere di sicurezza nella zona, ma anche i dettagli delle attività che avrebbero dovuto precedere il delitto.

Il 21enne avrebbe pianificato di immobilizzare i due fidanzati per torturarli e infine di lasciare una scritta per “siglare” l’omicidio.

Ed è proprio questo che getta l’ombra del dubbio sul presunto movente dichiarato da De Marco, perchè questo delitto ha tutto l’aspetto di una atroce, fredda vendetta, forse basata su motivazioni di carattere sentimentale, emotivo.

Il 21enne aveva vissuto in affitto in una stanza dell’appartamento dove De Santis e Manta avevano deciso di convivere, perciò era stato mandato via. Ma aveva mantenuto con sè la copia delle chiavi. Da lì la pianificazione del delitto, maturato, elaborato in ogni macabro dettaglio.

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