ROMA – “È mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola. Inoltre, c’è bisogno di programmazione, in quanto non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo….”. Il neo Ministro Garavaglia del dicastero Turismo in quota Lega, ha commentato così lo slittamento al 5 marzo della riapertura degli impianti da sci, deciso da una ordinanza firmata dal precedente esecutivo, ed in particolar modo dal Ministero della Salute Roberto Speranza dopo aver ascoltato il parere del Comitato Tecnico Scientifico (CTS).
La decisione di slittamento al 5 marzo, che segue quelle di dicembre, gennaio e l’ultima del 15 febbraio, ha infatti suscitato molte polemiche, soprattutto per le strutture ricettive e per i gestori degli impianti sciistici che da luglio stanno lavorando in vista di una stagione invernale 2020 – 2021 che, nonostante la neve caduta a sufficienza, non è mai partita e che di fatto, con l’ulteriore slittamento, si è di fatto chiusa senza partire mai.
Dunque “C’è stato un danno per una scelta del Governo Conte e i danni vanno indennizzati” ha affermato il Ministro Garavaglia Massimo.
Pertanto, il Ministro Garavaglia ha detto che occorre indennizzare chi ha subito danni, sia i gestori che i lavoratori, utilizzando i fondi del Recovery Plan per mantenere la competitività del comparto montagna: ““Bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare”.
Cristiano Vignali
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