domenica, Maggio 12, 2024
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Cinque anni fa: la storica visita di Papa Francesco alle vittime della tratta. Il ricordo di don Aldo Buonaiuto

Cinque anni fa: la storica visita di Papa Francesco alle vittime della tratta. Il ricordo di don Aldo Buonaiuto

La richiesta di perdono di Papa Francesco alle donne schiavizzate in quel venerdì della Misericordia del 12 agosto 2016 che commosse il mondo

da Manuela Petrini

Cinque anni fa un uomo vestito di bianco bussava alla porta di un appartamento alla periferia di Roma. Era Papa Francesco. “Oggi  vi chiedo perdono per tutti i cristiani, i cattolici, che hanno abusato di voiVi chiedo perdono perché non ho pregato abbastanza per voi, per questa schiavitù”. Sono queste le commoventi parole che Papa Francesco ha pronunciato nel corso della visita sorpresa a venti ragazze salvate dal racket della prostituzione schiavizzata, accolte dalla Comunità Papa Giovanni XXIII fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi, che ha incontrato il 12 agosto 2016, in occasione della sua iniziativa giubilare “Venerdì della Misericordia”.

Il Giubileo della Misericordia

Era appena iniziato l’Anno Santo straordinario indetto da Papa Francesco, il Giubileo della Misericordia che lasciò sorpreso il Vaticano e tutti i Vescovi del mondo che non si aspettavano una tale iniziativa del Pontefice. Il mondo cattolico accolse questo evento con grande gioia. Era Papa Bergoglio a coinvolgere in prima persona i credenti trasmettendo l’importanza della Misericordia con queste parole pronunciate nel giorno dell’annuncio del giubileo attraverso la promulgazione della bolla pontificia “Misericordiae Vultus: “È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”.

I Venerdì della Misericordia

Tra le sorprese più emozionanti di Francesco emersero i Venerdì della Misericordia: dei veri e proprio blitz che il Santo Padre decise di realizzare ogni mese andando a visitare qualche realtà di accoglienza dei poveri ed esclusi. “Così abbiamo visto il papa arrivare all’improvviso in quell’appartamento della periferia di Roma – racconta don Aldo Buonaiuto, fondatore della testata online In Terris e sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII da anni impegnato nella lotta per contrastare la piaga della tratta di esseri umani e della prostituzione schiavizzata -. Fu una giornata indimenticabile. Papa Francesco sorprese il mondo con un Giubileo Straordinario della Misericordia, di una portata straordinaria che forse si comprenderà soltanto nei prossimi decenni”.

Durante i Venerdì della Misericordia, spiega don Aldo, il Papa è uscito dal Vaticano per andare incontro ai più disagiati, ai più sofferenti, agli emarginati. “Ha scelto così di incontrare anche le donne vittime della tratta e della prostituzione schiavizzata. Tramite mons. Rino Fisichella ha organizzato l’incontro che doveva essere riservato, nessuno doveva conoscere l’intenzione del Santo Padre – racconta -. Insieme al responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda, abbiamo preparato questo incontro al quale hanno partecipato una ventina di ragazze giovanissime ridotte in schiavitù, alcune con i figli appena nati. Donne che avevano già tanto sofferto, alcune di loro oggetto di violenze e torture da parte dei loro aguzzini. Mai avrebbero immaginato di incontrare il Papa”.

La chiamata

“Non potevo mai immaginare una chiamata del genere – inizia don Aldo nel ricordare quel giorno – dove Monsignor Rino Fisichella mi convocava per un incontro riservato”. “Il Santo Padre desidera incontrare le giovani donne vittime della tratta e vuole andare di persona in una vostra casa a trovarle”. La visita avverrà il 12 agosto 2016 e resterà impresso nel cuore di quelle donne ma anche del Pontefice che in diverse occasioni ricorderà quell’incontro anche durante convegni internazionali con i giovani e anche definendo in una intervista concessa a TV2000 quello come l’incontro che più lo impressionò e commosse nell’Anno Santo della Misericordia.

Un campanello che suona

“Ormai era tutto pronto – rivela don Buonaiuto – avevamo preparato le ragazze accolte dicendo che veniva a visitarle un cantante famoso e che si dovevano ritrovare tutte insieme nel salone di casa. Ricordo l’emozione e la curiosità di queste giovanissime che provavano ad indovinare quale potesse essere il cantante…ma non potevano mai immaginare che il personaggio era totalmente diverso. E io dovevo mantenere la riservatezza che mi era stata chiesta verso chiunque. Nel primo pomeriggio suona il campanello e andiamo ad aprire la porta con Bianca, operatrice della casa insieme a Giovanni Paolo Ramonda il responsabile generale. Era il Papa, con un grande sorriso e pieno di tenerezza e docilità ci fa sentire subito a nostro agio. Fra gli altri era accompagnato dall’allora Comandante della Gendarmeria ed oggi presidente di Eni Foundation e delle Misericordie d’ItaliaDomenico Giani che ricorda quel momento come uno dei più toccanti dei suoi tanti anni di servizio ai Papi. Lo portiamo nel salone e le ragazze non potevano credere ai loro occhi. Il Papa era lì, proprio per loro, il Vicario di Cristo in persona era andato a far visita alle donne invisibili, considerate da troppe persone degli oggetti da usare e gettare…persone sfruttate e beffeggiate da chiunque, giovanissime diventate schiave”. (fonte: https://www.interris.it/)

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