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Anticipazioni per il Grande Teatro di Schnitzler in TV del 20 ottobre alle 15.45 su Rai 5: “Al Pappagallo verde”

Anticipazioni per il Grande Teatro di Schnitzler in TV del 20 ottobre alle 15.45 su Rai 5: “Al Pappagallo verde

Per il Grande Teatro in TV in onda oggi mercoledì 20 ottobre alle 15.45 su Rai 5 la commedia “Al Pappagallo verde” di Arthur Schnitzler proposto nella versione trasmessa dalla Rai nel 1956 con la regia di Silverio Blasi e la interpretazione di Vittorio SanipoliPaolo CarliniFulvia Mammi.

Al Pappagallo verde (Der Grune Kakadu) è una commedia grottesca in un atto di Arthur Schnitzler . Fu creato nel 1898 e debuttò il 1 marzo 1899, insieme alle sue opere Paracelsus e Die Gefäßin , al Burgtheater di Vienna . [1] Il pezzo affronta l’indistinguibilità di verità e bugie, di apparenza e realtà.

Trama

Parigi 1789: Prospère, un ex regista teatrale, gestisce un bar chiamato “The Green Cockatoo”. Molti attori senza successo, ex dipendenti di Prospère, sono clienti abituali. Il pub è frequentato anche da aristocratici. Sperano che ci sarà il piacevole brivido di muoversi tra i veri criminali di strada e altra marmaglia. Quindi gli attori interpretano i criminali. Si vantano l’un l’altro dei loro atti di violenza. Il 14 luglio , giorno in cui è scoppiata la Rivoluzione Francese , il vero tumulto di strada penetra in scena. La realtà e il gioco si mescolano e diventa sempre più difficile per il pubblico aristocratico così come per gli artisti distinguere i ruoli dalle persone reali e recitare dalla verità.

Il compositore Richard Mohaupt ha adattato il brano di Schnitzler e ha creato l’opera in un atto Der Grüne Kakadu dal 1954 al 1956 , che ha debuttato il 16 settembre 1958 all’Opera di Stato di Amburgo (direttore: Albert Bittner , messa in scena: Ulrich Erfurth , cori: Günter Hertel, ambientazione: Helmut Koniarsky )

Arthur Schnitzler (Vienna15 maggio 1862 – Vienna21 ottobre 1931) è stato uno scrittoredrammaturgo e medico austriaco. È conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi.

La grande notorietà e il successo che lo accompagnarono in vita provocarono un interesse per lui e la sua opera da parte del padre della psicoanalisiSigmund Freud, il quale lo considerava un po’ una specie di suo “doppio”. Questo fatto gli provocava un misto di attrazione e timore.

Di fatto, l’opera di Freud sembra aver influenzato notevolmente la produzione di Schnitzler e all’inizio della carriera medica dello scrittore vi fu anche una sorta di contiguità di interessi scientifici come ad esempio per gli studi sull’ipnosi. I due si frequentarono poco ma rimangono varie lettere che si scambiarono. In una di queste Freud si chiede come Schnitzler avesse potuto conseguire conoscenze che a lui stesso erano costate anni di studi e sacrificio “sul campo”[1].

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