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Anticipazioni per “L’oro del Reno” del 7 dicembre alle 10 su Rai 5: omaggio a Wagner dalla Scala di Milano

Anticipazioni per “L’oro del Reno” del 7 dicembre alle 10 su Rai 5: omaggio a Wagner con “Das Rheingold” dalla Scala di Milano

Per la Grande Musica Lirica in TV Rai Cultura prosegue l’omaggio a Wagner nel 151° anniversario della prima rappresentazione dell’Oro del Reno a Monaco di Baviera (22 settembre 1869) trasmettendo l’opera stamattina martedì 7 dicembre alle 10 su Rai 5, prologo dei quattro drammi che compongono il ciclo wagneriano.

L’opera viene proposta nella versione dellla prima scaligera del 2010 diretta da Daniel Barenboim con la regia di Guy Cassiers e l’interpretazione di Jan Buchwald, René Pape, Marco Jentzsch ed Anna Larsson.

Frutto di ben ventisei anni di lavoro, dal 1848 al 1874, la Tetralogia wagneriana è considerata oggi una delle più imponenti creazioni nella storia della musica, composta da quattro drammi musicali che insieme costituiscono un continuum narrativo che si svolge nell’arco di un prologo (Das Rheingold) e tre “giornate” (Die Walküre, Siegfried, Götterdämmerung).

L’oro del Reno (in tedesco Das Rheingold ascolta[?·info] ) è il primo dei quattro drammi musicali che costituiscono la tetralogia L’anello del Nibelungo, di Richard Wagner.

L’opera fu composta nel 1853-54 e rappresentata per la prima volta il 22 settembre 1869 a Monaco di Baviera, presso il Teatro Nazionale diretta da Franz Wüllner, e il 13 agosto 1876 al Festspielhaus di Bayreuth quale parte della Tetralogia.

Trama

Scena prima

Alberich e le Figlie del Reno, illustrazione di Arthur Rackham

La prima scena si apre: le tre ninfe Woglinde, Wellgunde e Flosshilde (che sono figlie del Reno ed hanno il compito di proteggerne l’oro) stanno giocando nell’acqua. Il nano Alberich fuoriesce dalle viscere della terra e si ferma a guardarle; non si trattiene e proclama il suo amore per loro. Ma esse lo deridono; allora, infuriato, egli cerca di afferrarle. Nel frattempo l’oro del Reno si mostra; le tre Ondine rivelano il segreto potere del tesoro che custodiscono: chiunque sarà capace di forgiare con esso un anello, dominerà il mondo; per farlo però deve rinnegare l’amore. Ed Alberich maledicendo l’amore si impadronisce dell’oro e scompare.

Scena seconda

I giganti Fasolt e Fafner rapiscono Freia, illustrazione di Arthur Rackham (1910)

Wotan riposa accanto alla moglie Fricka. Ella lo sveglia. Discutono, poiché Wotan si è fatto costruire dai giganti Fasolt e Fafner una dimora celeste, il Walhalla, promettendo loro in cambio la sorella di Fricka, Freia. Tuttavia Wotan, completato il lavoro, non vuole accondiscendere al pagamento. I giganti si presentano e, se non accontentati, intendono rapire Freia, in difesa della quale sono pronti a intervenire i fratelli Donner e Froh, fermati in tempo da Wotan prima che si sparga sangue. Il semidio Loge propone una soluzione: rubare l’oro al nano Alberich che, nel frattempo, è riuscito a forgiare l’anello, e pagare con esso il debito. Ma, ora che ne conoscono il potere, tutti sentono il desiderio di impossessarsene. I giganti rapiscono Freia: la terranno fino a che non avranno l’oro.

Scena terza

Alberich e i Nibelunghi, illustrazione di Arthur Rackham

Nel suo regno sotterraneo Alberich ha costretto in servitù i Nibelunghi e se ne serve per accumulare ricchezze. Perfino suo fratello Mime è picchiato e torturato, sebbene abbia realizzato per Alberich un elmo magico chiamato Tarnhelm, che dona a chi lo indossa il potere di mutarsi in qualunque cosa, o di diventare invisibili. Wotan e Loge con un inganno riescono tuttavia a fare prigioniero Alberich e lo portano con loro in superficie.

Nibelunghi (“Popolo delle nebbie”, in norrenoNiflúngar) è il nome dato dalla tradizione germanica a una stirpemitologica di nani che viveva sotto terra e conosceva i segreti della fusione del ferro.

Scena quarta

La dea Erda, illustrazione di Arthur Rackham

Per essere liberato Alberich dovrà consegnare il suo tesoro, compreso l’anello. Una volta liberato egli maledice l’anello affinché conduca alla rovina chiunque ne sia il possessore. Wotan ignora la maledizione e indossa l’anello, intenzionato a tenerlo per sé. Ma i giganti non si accontentano del tesoro: esigono anche l’anello. Wotan è costretto a cedere, anche se lo fa solo dopo che Erda, dea della terra e custode di conoscenze sul futuro, gli ha predetto un infausto destino, la seconda volta che avrà l’anello in mano. La maledizione comincia subito il suo effetto: Fafner, per avidità, uccide il fratello Fasolt e fugge col tesoro. Gli dei prendono possesso della loro dimora e l’oro non viene restituito alle figlie del Reno, che supplicano invano.

Organico orchestrale

La partitura di Wagner prevede l’utilizzo di:

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