martedì, Maggio 14, 2024
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Rai 2, “Certificati falsi morti Covid per fare soldi”: l’inchiesta

Rai 2, “Certificati falsi morti Covid per fare soldi”: l’inchiesta

In tanti si sono posti la stessa domanda, senza riuscire a sciogliere il nodo. I morti Covid rilevati in Italia sono tutti realmente stati uccisi dal Coronavirus o sono morti con il Coronavirus? E perchè il numero rimane così altro malgrado le restrizioni a cui gli italiani continuano ad essere sottoposti? Un servizio esclusivo realizzato dal format Restart in onda su Rai 2, posto in evidenza anche dal vice-direttore de Il Giornale Nicola Porro, prova ad andare a fondo, rivelando verità che, se confermate, sarebbero a dir poco inquietanti. Nel video relativo al servizio, di cui riportiamo il link, il dirigente di un ospedale romano parla senza peli sulla lingua, dichiarando che, in alcuni casi, i dati verrebbero volutamente alterati per far risultare un numero di positivi il più alto possibile. Perchè? Il medico risponde: “A fare soldi”.

È frequente che venga scritto sulla cartella che un paziente è morto di Covid, quando in realtà non lo è, in modo che salga il numero di positivi. La stessa cosa accade per i ricoveri. Se un malato oncologico entra in ospedale e poco dopo si rivela positivo, anche se non ha sintomi diventa immediatamente un paziente Covid. È gravissimo che trasferiscano un malato di tumore in una struttura Covid, può essere come mandarlo alla morte, ma accade spesso”.

“Lei capisce che uno che mi entra in ospedale con una gamba rotta e poi risulta positivo non costa quelle cifre se non ha sintomi – aggiunge la fonte anonima – L’ospedale prende dei rimborsi in proporzione al numero dei ricoveri e quindi tecnicamente la legge viene rispettata, ma poi esistono logiche per spartirsi il bottino. Ci sono interessi, soldi, potere, avanzamenti di carriera, li stanno premiando ed hanno già cominciato, rimodulando i contratti, l’hanno chiamata ‘produttività’, ma purtroppo si producono soltanto molte false morti per Covid. In alcune strutture ospedaliere si alterano i dati perché sperano che, dimostrandosi in sofferenza per il Covid, possano mettere le mani più facilmente sui soldi del Pnrr. Si stanno organizzando anche per assumere nuovo personale, nonostante questa cosa non sia prevista. Il pubblico apre le strutture e la gestione del personale viene data ai privati. I positivi servono per alimentare il sistema!”

Segue poi una ulteriore testimonianza: “Si tratta di un business, il Covid per i privati è un business. Quello che succede nell’ambito privato è qualcosa di molto grave. A noi sono arrivate richieste dall’alto, dai direttori generali, direttori sanitari, di alterare le cartelle cliniche, scrivendo magari che il tampone è positivo o dichiarando come Covid casi sospetti. Per l’ospedale su 10 morti, 7 sono Covid. È già deciso”.

Ci si augura, ovviamente, che non sia davvero così e si rimane in attesa di ulteriori sviluppi. Di certo l’Italia ha l’assoluta necessità di tornare a vivere, al di là di business che riempirebbero le tasche dei pochi lasciando vuote quelle dei molti.

Per poter accedere al video attraverso il sito di Nicola Porro:

https://nicolaporro.np.ticdn.it/wp-content/uploads/2022/01/WhatsApp-Video-2022-01-28-at-08.32.27.mp4?_=1

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