martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni per il Grande Teatro di Goldoni in TV del 16 giugno alle 15.40 su Rai 5: “Il bugiardo”

Anticipazioni per il Grande Teatro di Carlo Goldoni in TV del 16 giugno alle 15.40 su Rai 5: “Il bugiardo”

Per il Grande Teatro in TV oggi pomeriggio 16 giugno alle 15.40 va in onda su Rai5 la commedia in tre atti “Il bugiardo” scritta nel 1750 da Carlo Goldoni proposta nella versione trasmessa sulla Rai nel luglio 1968 con la regia di Carlo Lodovici e la interpretazione di Mario Bardella, Paola Quattrini, Giancarlo Maestri, Giovanna Boscaro, Daniela Nobili, Mario Pisu, Walter Ravasini, Fernando Tornei, Claudio Dani, Aldo Giuffrè, Luciano Mancino, Luciano Melani, Cesco Baseggio, Renato Malavasi, Marzia Ubaldi e Filippo De Pasquale.

‘Il bugiardo’ ha per protagonista il veneziano Lelio, figlio di Pantalone, un ribaldo mentitore compulsivo che fa delle bugie, da lui definite spiritose invenzioni, una specie di missione. Cerca di conquistare Rosaura, ma alla fine rimarrà vittima delle sue stesse menzogne. 

Il bugiardo è un’opera teatrale in tre atti in prosa di Carlo Goldoni, andata in scena con successo per la prima volta a Mantova nella primavera del 1750.

Pur sviluppando la vicenda in modo del tutto originale, l’autore trasse ispirazione[1], dopo averlo visto a teatro nel 1742 a Firenze in una traduzione poco felice, da Il bugiardo di Corneille, che a sua volta si era rifatto a La verdad sospechosa del messicano Juan Ruiz de Alarcón[2].

Rimasta nel repertorio teatrale durante tutto l’Ottocento, la commedia viene riproposta anche ai giorni nostri[3].

Venezia. Lelio, figlio di Pantalone, è un ribaldo mentitore compulsivo che fa delle bugie, da lui definite spiritose invenzioni, una specie di missione. Cerca di conquistare Rosaura, ma alla fine rimarrà vittima delle sue stesse menzogne.

Per Giuseppe Ortolani, si tratta, nel rifacimento, di un’opera inconfondibilmente goldoniana, è nell’insieme riuscita[3]. Ha scritto l’autore nella prefazione per l’edizione a stampa: Io ho dato un giro assai più brillante ad una tale Commedia. Ho posto al confronto dell’uomo franco un timido, che lo fa risaltare. Ho posto il mentitore in impegni molto ardui e difficili da superare, per maggiormente intralciarlo nelle bugie medesime, le quali sono per natura così feconde, che una ne suol produr più di cento, e l’une han bisogno dell’altre per sostenersi[4].

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