martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni per il Grande Teatro di Manzoni in TV del 31 maggio alle 19.20 su Rai 5: “I Promessi Sposi – Parte 6″ regia di Sandro Bolchi

Anticipazioni per il Grande Teatro di Alessandro Manzoni in TV del 31 maggio alle 19.20 su Rai 5: “I Promessi Sposi – Parte 6″ regia di Sandro Bolchi – Dal primo gennaio 1967 andò in onda sull’allora Canale Nazionale della Rai – per otto puntate – la trasposizione televisiva de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Tra gli sceneggiati di maggior successo, con un’audience straordinaria, e di maggiore rigore narrativo e fotografico della Rai, “I promessi sposi” aveva la prestigiosa regia di Sandro Bolchi, che firmava la sceneggiatura insieme a Riccardo Bacchelli.

Una grande pagina di televisione di cui – a 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni – Rai Cultura ripropone integralmente la quinta puntata oggi martedì 30 maggio alle 18.50 su Rai 5. Fedele al testo manzoniano, lo sceneggiato aveva tra i suoi protagonisti grandi nomi della tv e del teatro come Salvo Randone, Luigi Vannucchi, Tino Carraro, Massimo Girotti, Lea Massari, Elsa Merlini, Glauco Onorato, Franco Parenti, Sergio Tofano e due attori allora sconosciuti nel ruolo di Renzo e Lucia: Nino Castelnuovo e Paola Pitagora.

La serie si apre con Riccardo Bacchelli, sceneggiatore di questa trasposizione televisiva, che introduce la prima puntata, seguito dal narratore Giancarlo Sbragia, che inquadra il contesto dell’opera e spiega le ragioni della sua attualità. Poi, si comincia, tornando nella Lombardia del 1628: all’epoca della dominazione spagnola, il matrimonio dei giovani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella è ostacolato dal prepotente signorotto locale Don Rodrigo e dai suoi “bravi” che minacciano il tremebondo parroco Don Abbondio con il celeberrimo “Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai”.

6° Puntata – Il rapimento di Lucia e l’Innominato (capitoli XIX-XXIV)

«Di costui non possiamo dare né il nome, né il cognome, né un titolo, e nemmeno una congettura sopra nulla di tutto ciò: cosa tanto più strana, che del personaggio troviamo memoria in più d’un libro (libri stampati, dico) di quel tempo.»
(I promessi sposi, capitolo XIX, pp. 371-372)

Don Rodrigo chiede aiuto all’Innominato, potentissimo e sanguinario signore, che però da qualche tempo riflette sulle proprie responsabilità, sulle vessazioni di cui si è reso autore o complice per attestare la propria autorità sui signorotti e al di là della legge, e sul senso della propria vita.

Con l’aiuto di Egidio e la complicità di Gertrude, l’Innominato fa rapire Lucia dal Nibbio, e la fa portare al suo castello[122]. Terrorizzata, la ragazza supplica l’Innominato di lasciarla libera e lo esorta a redimersi dicendo che «Dio perdona molte cose per un atto di misericordia».

La notte che segue è per Lucia e per l’Innominato molto intensa: la prima fa un voto di castità alla Madonna perché la salvi e quindi rinuncia al suo amore per Renzo; l’altro trascorre una notte orribile e piena di rimorsi, e sta per uccidersi quando scopre, quasi per volere divino (le campane suonano a festa in tutta la vallata), che il cardinale Federigo Borromeo è in visita pastorale nel paese[123].

Spinto dall’inquietudine che lo tormenta, la mattina si presenta in canonica per parlare con il cardinale. Il colloquio giunge al culmine di una tormentata crisi di coscienza che egli maturava da tempo e sconvolge l’Innominato, che si converte impegnandosi a cambiare vita, iniziando con il liberare Lucia[124].

I promessi sposi è uno sceneggiato televisivo prodotto dalla Rai e andato in onda per la prima volta nel 1967, basato sull’omonimo romanzo di Alessandro Manzoni e diretto da Sandro Bolchi, che ne scrisse la sceneggiatura insieme a Riccardo Bacchelli.

È stato uno degli sceneggiati Rai di maggior successo in termini di audience e di critica, anche per l’estrema fedeltà al testo letterario cui è ispirato.

Fedele trasposizione televisiva del romanzo di Manzoni, la trama segue il testo letterario in modo piuttosto preciso tanto nello svolgimento quanto nei dialoghi, che sono in larga parte la testuale recitazione dei discorsi diretti presenti nel romanzo. Sono presenti qualche lieve inversione temporale e, ovviamente, omissioni di parti essenzialmente descrittive, quando la scena visiva parla da sé.

Poiché il testo originale è scritto con la tecnica del narratore esterno, l’opera televisiva adotta una voce fuori campo (Giancarlo Sbragia, praticamente interprete del Manzoni stesso) che, leggendo per lo più il testo originale, introduce e spiega l’azione dei personaggi e, di pari passo col testo, ne approfondisce il contesto storico.

Foto interna ed esterna: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2023/05/Omaggio-a-Manzoni-I-promessi-sposi-firmati-Sandro-Bolchi-2ad24f0f-932d-44e2-b674-1c6fdfb425d5-ssi.html

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