Marche, potenziare l’università per non abbandonare il territorio – Le università italiane stanno attraversando un periodo difficile: tra disorganizzazione, strutture inadeguate, prezzi elevati di tasse e alloggi, è in rapida crescita il numero di studenti che sceglie di abbandonare definitivamente il percorso di studi o di spostarsi in altre città per studiare.
La situazione nelle Marche
Molte le regioni in difficoltà, alle prese con proteste e contestazioni. Tra le situazioni più delicate, quella della regione Marche, dove, a causa dell’inflazione, gli alloggi per studenti stanno raggiungendo prezzi stellari, diventando fuori portata per la maggior parte degli universitari, che non possono contare nemmeno sugli aiuti statali, considerando che gli investimenti in merito sono estremamente ridotti.
Per questo motivo sempre più studenti stanno rinunciando all’università, tanto che, secondo il Documento unico di programmazione 2023/2025 del Consorzio universitario Piceno, sono solamente 2.164 gli studenti iscritti ai corsi di laurea del territorio.
Ma se molti decidono di cercare altre soluzioni e spostarsi in altre città per studiare, c’è anche chi resta nelle Marche per cercare di cambiare le cose: è questo il caso del Comitato spontaneo per l’università del Piceno, un gruppo di studenti che ha deciso di organizzare una raccolta firme per rilanciare l’offerta formativa della zona. L’obiettivo è consentire ai giovani di formarsi e trovare un lavoro nella regione, senza dover emigrare e arricchendo così anche l’economia regionale.
Possibili soluzioni per incentivare l’istruzione
Aumentare gli investimenti sugli atenei tuttavia non basta: affinché la situazione possa nettamente migliorare, è necessario attuare delle strategie politiche e sociali, come l’adozione di borse di studio per i laureandi più meritevoli, la diminuzione delle tasse universitarie, l’incremento del numero di alloggi studenteschi e la promozione di iniziative di mentoring e di orientamento.
Inoltre, in alternativa all’università tradizionale, bisognerebbe incentivare anche l’università telematica: questa, infatti, rappresenta un’ottima soluzione per studenti e studentesse in termini economici, logistici e didattici. Grazie alla possibilità di seguire le lezioni in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, senza dover pagare affitti o costi per i trasporti, i risparmi sono notevoli, sia in termini economici che di tempo. L’università online offre un’ampia scelta di corsi e facoltà, e in più, essendo riconosciuta dal MIUR, ha lo stesso valore di quella tradizionale.
Abbandoni in tutta Italia
Quello che sta succedendo nelle Marche non è altro che il risultato di ciò che sta accadendo a livello nazionale. Secondo i dati elaborati dal ministero dell’Università e della Ricerca, infatti, nell’anno accademico 2021-2022 il tasso di abbandono universitario ha raggiunto vette mai viste prima, aggirandosi intorno al 7,3%. Una percentuale molto alta, che dimostra la necessità di un intervento nell’immediato.
Tra le cause di questa situazione, la mancanza di un programma di orientamento per le matricole e di un supporto psicologico, un ambiente universitario non stimolante, percorsi di studi che sembrano non offrire sbocchi lavorativi e soprattutto la spesa economica sempre più insostenibile per molti ragazzi e molte famiglie.
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