martedì, Maggio 14, 2024
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Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina 

Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti -Fara in Sabina-Sabato 16 marzo il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabinaaprirà le sue porte al corredo funerario della Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno e al suo reperto più celebre: il Carro del Principe di Eretum . Dopo un anno di lavori di ristrutturazione e di allestimento degli spazi museali di Palazzo Brancaleoni, verranno inaugurate le nuove sale dedicate all’esposizione dei preziosi materiali del VII sec. a.C., che qui troveranno una permanente collocazione.

Il recupero, il restauro, la fruizione e valorizzazione del prezioso ritrovamento sono stati resi possibili dal lavoro sinergico del Comune di Fara in Sabina e della nostra Soprintendenza.

L’evento avrà inizio alle ore 16.00 presso la Collegiata di Sant’Antonino di Fara in Sabina (Piazza del Duomo) con la conferenza di presentazione della Sala della Tomba XI di Eretum, per proseguire dalle ore 17.00, presso Palazzo Brancaleoni, con l’inaugurazione dei nuovi spazi museali.

Vi aspettiamo numerosi!

Il museo civico di Fara in Sabina racconta la storia del territorio dalla preistoria alla romanizzazione avvenuta nel 290 a.C. ad opera del condottiero romano di origini sabine Manio Curio Dentato. Nel museo sono raccolti principalmente i reperti provenienti dagli scavi condotti, a partire dagli anni ’70 del novecento nei due siti maggiormente significativi dell’evoluzione storica del territorio comunale e più in generale della Sabina Tiberina: l’insediamento dei Sabini sulla riva sinistra della media valle del Tevere con la fondazione di Cures, capitale storica della Sabina

Museo archeologico di Fara in Sabina

CONTATTI-INFORMAZIONI

Museo Archeologico Fara in Sabina
P.zza del Duomo, 3
02032 Fara in Sabina (RI) 0765 277321
0765 2779244
lun/mer/ven 9.00-14.00
mar/gio 9.00-14.00 e 15.00-18.00
info@museofarainsabina.it

Palazzo Brancaleoni ospita la sezione arcaica del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina e l’Archivio storico comunale mentre la sezione medievale è situata all’interno dell’Abbazia di Farfa.
Il Palazzo è un edificio del XV secolo, appartenuto alla nobile famiglia Brancaleoni. Nasce dall’accorpamento di alcune strutture medievali, tra cui sono riconoscibili due case-torri inglobate nella ristrutturazione rinascimentale, adattate ai nuovi canoni architettonici ed abitativi quattrocenteschi che prevedevano piani di rappresentanza riservati ai proprietari, riccamente decorati con affreschi e soffitti lignei a cassettoni. Nella cinque sale del piano “nobile” sono esposti materiali per un arco cronologico compreso tra la preistoria e l’età romana. In particolare tra i reperti esposti sono presenti i materiali provenienti dalla capanna di Cures (VIII secolo a.C.) e le lamine in oro del corredo della sepoltura principesca di Colle del Forno (tomba XI-fine VII secolo a.C.).
Al piano terra l’Archivio storico comunale conserva la documentazione del territorio a partire dalla fine del XV secolo.

Museo civico archeologico di Fara-in-Sabina-Carro Sabino-


Luogo certificato Herity


Founded in 1981 at the abbey of Farfa, the civic Museum was transferred in 2001 to Palazzo Brancaleoni, a Renaissance building located in piazza del Duomo of the mediaeval village of Fara Sabina. The museum displays findings from archaeological excavations carried out in the town territory starting from the 1970s and related to the two main settlements of the ancient Sabina Tiberina: Cures and Eretum, which were mentioned many times by Roman writers for the role they played in the foundation of Rome and Roman civilisation. Thanks to research carried out by the archaeological Superintendency of the Lazio region and the Institute for Etruscan-Italic Archaeology of the National Research Council which unearthed the remains of these ancient cities, it has been possible to delineate the historical and cultural profile of this population that settled in Sabina starting from the second half of the 8th century B.C. up to the Roman conquest in the 3rd century B.C. The characteristics of the museum materials, as well as the fact the they come from an inhabited area (Cures) and a necropolis (Eretum), have made it possible to reconstruct a portrait of Sabine society – thanks to the comparison between the town of the living and that of the dead – that, until the first years of the 20th century, constituted a sort of “grey area” in the cultures of ancient Italy.Il Museo archeologico di Fara in Sabina è ospitato nell’elegante palazzo rinascimentale della famiglia Brancaleoni eretto sulle preesistenti strutture tardo medievali appartenute alla famiglia Castellani.
Si tratta di un piccolo gioiello che raccoglie i ritrovamenti sepolcrali del circondario di Fara e li coordina egregiamente in un percorso che testimonia la cultura e la civiltà sabina nei secoli in cui i Sabini, all’apice della loro potenza, hanno visto sorgere all’orizzonte la città rivale di Roma e ne hanno contrastato l’espansionismo.
I reperti sono presentati con una sequenza cronologica che ne rende agevole la lettura.
Il Cippo di Cures con i suoi caratteri mutuati dalle culture spartana ed etrusca e adattati alla fonetica delle valli sabine, chiude la visita alla prima sezione del Museo.
Una seconda, ma preziosa sezione si trova nella Sala del Monte Frumentario, al primo piano del palazzetto rinascimentale che sorge di fronte a Palazzo Brancaleoni, proprio sopra al forno.
All’interno un coinvolgente allestimento multimediale che contestualizza il trono di Eretum ritrovato nella tomba di un re sabino nella necropoli di Colle del Forno.
Il Museo archeologico è un’opportunità da non perdere sia per i contenuti che per l’allestimento.

Complimenti allo staff, consapevole di custodire un vero gioiello di storia e di cultura.

Il Museo di Fara in Sabina merita una visita non frettolosa inserita anche nel contesto più ampio del borgo antico e dei suoi vicoli silenzios

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