martedì, Aprile 30, 2024
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Omicidio Pamela: ergastolo per Oseghale ed archiviazione per Desmond Lucky e Lucky Awelima. Il pensiero dei maceratesi

MACERATA – Il 29 maggio scorso, il nigeriano Innocent Oseghale è stato condannato dalla Corte d’Assise di Macerata alla pena dell’ergastolo in relazione all’omicidio di Pamela Mastropietro.
Infine ieri il GIP Giovanni Manzoni ha deciso che non ci sono prove sufficienti per proseguire le indagini a carico di Desmond Lucky e Lucky Awelima.

Il verdetto del GIP di Macerata ha scaldato gli animi dei cittadini, che sui social e non solo hanno commentato tale decisione.
Da quando è accaduto il tragico evento, Macerata e i suoi abitanti sostengono la famiglia Mastropietro, dimostrando di provare grande affetto e stima per mamma Alessandra ed il legale Marco Valerio Verni, zio di Pamela.

Ogni giorno, nel giardino accanto al palazzo degli orrori, molte persone, tra cui tante mamme, sono solite portare i fiori alla diciottenne, vittima di un efferato delitto che resterà impresso nella storia della città, come il raid razzista compiuto da Luca Traini per vendicarne la tragica morte.
Sono tanti i commenti ed i quesiti.
La domanda più frequente è “Possibile che Innocent Oseghale abbia agito da solo?”

Ricordiamo che il nigeriano ha accoltellato la ragazza con due colpi al fegato, dopodiché ha deprezzato ed esanguato il corpo  riponendolo, dopo averlo lavato con la candeggina, all’interno di due trolley.
Un deprezzamento realizzato a regola d’arte, che solo una persona con una mano esperta è in grado di compiere. Nel mondo, come ha affermato il medico legale Cingolani, sono stati compiuti circa 350 deprezzamenti, ma il caso di Pamela è unico perché la giovane è stata pure decapitata.
Una vicenda raccapricciante che non può e non deve finire così.

È un’ulteriore ferita per i familiari, parenti ed amici, che si aggiunge a quella del quadro choc esposto ad una mostra di Torino.
Secondo alcune persone, sono tanti i dettagli che devono ancora emergere.
Cosa è accaduto realmente in quell’appartamento degli orrori di via Spalato 124? Se per il GIP di Macerata, Desmond Lucky e Lucky Awelima sono innocenti, allora chi c’era quel giorno insieme ad Oseghale?

Che fine ha fatto il sangue della ragazza? È stato veramente esaminato tutto? Se la tragica morte di Pamela è collegata con la mafia nigeriana,  non sarebbe stato forse più opportuno continuare le indagini su questa drammatica vicenda?
Ricordiamo anche, che durante le intercettazioni in cella tra Desmond Lucky e Lucky Awelima, il nigeriano, a proposito dell’omicidio di Pamela, avrebbe affermato  “Questa è una cosa da bambini, abbiamo già fatto cose terribili. Oseghale avrebbe dovuto far sparire il cadavere tagliandone una parte a pezzettini da gettare nel gabinetto, e mangiando nel tempo il restante, dopo averlo congelato”.

Inoltre, nel telefonino di Desmond erano presenti immagini raccapriccianti di uomini di colore torturati, tra cui un ragazzo con la lingua tagliata.
Ed infine, sempre in una delle intercettazioni, Desmond Lucky si sarebbe vantato del fatto che in Nigeria era membro di un’organizzazione criminale.
Dunque è stato veramente giusto archiviare il caso? Non sarebbe stato più logico andare avanti con le indagini per dare una risposta concreta ai tanti interrogativi, nel rispetto della famiglia Mastropietro, che chiede verità e giustizia e per la sicurezza di noi cittadini?

Elisa Cinquepalmi

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