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Le feste dei Romani in onore dei defunti

Le feste dei Romani in onore dei defunti – Dall’VIII secolo, con Papa Bonifacio III, esattamente dall’anno 732, la festa di Ogni Santi e la Festa dei defunti si celebrano il 1-2 novembre, sia per cercare di cristianizzare realmente tutta la popolazione, ed estirpare l’antica tradizione ancestrale del culto dei morti che affonda nell’epoca romana, sia per cancellare il culto dell’Imperatore che si svolgeva a Roma sul Colle Palatino, con una processione in onore di San Cesario.

La festa di Ogni Santi, antecedente sempre alla festa in onore dei cari scomparsi, si svolge in veste cristiana dal 609, allorché Papà Bonifacio IV ha convertito il Pantheon, tempio dedicato a tutti gli Dei, in una chiesa cristiana dedicata a Santa Maria e a tutti i martiri.
Ma, esaminiamo brevemente quella che era la festività italico – romana in onore dei defunti che il Cristianesimo ha mutuato dalla Prisca Religio per cristianizzare i Romani.

La festa di Ogni Santi che si svolgeva come abbiamo detto inizialmente il 9 maggio, era collegata alla Lemuralia (o Lemuria), la festa istituita dal primo re di Roma, Romolo, per placare lo spirito del fratello Remo ucciso (e poi codificata precisamente durante il Principato Augusteo). Le anime dei morti Lemuri dovevano essere placate con offerte rituali per evitare che perseguitassero i vivi. Tra i Lemuri c’erano le Larve che succhiavano energia e le manie che perseguitavano le persone fino a farle impazzire. Essi dovevano essere onorati e omaggiati fra il 9 e il 13 maggio con cibo, vino, fiori e ceri. In quei giorni, i templi erano chiusi. i magistrati non esercitavano le loro funzioni se non l’ordinaria amministrazione e non ci si poteva sposare.

Esistono altre feste romane in onore degli Dei Mani e dei morti, a cui sono collegate le attuali usanze per onorare i defunti il 1 e il 2 novembre: i “Feriali” che si svolgevano il 21 febbraio, l’ultimo giorno delle festività dedicate agli antenati “Parentalia” (13-21 febbraio) in cui si davano doni ai propri defunti (“fero”cioè dono). Nell’antica Roma, inoltre, esisteva una festività simile ad Halloween, il “Mundus Patet” (letteralmente mondo aperto), tre giorni all’anno ( 24 agosto, 5 ottobre ed 8 novembre) nei quali le anime dei defunti tornerebbero sulla terra.
Il “Mundus Patet”, nel centro esatto della città, veniva anche chiamato “Mundus Cereris”, un portale (dedicato alla Dèa della agricoltura, Cerere, e a sua figlia Proserpina, Dèa dei raccolti, consorte di Vulcano ), tra il mondo dei vivi e quello dei defunti che solitamente rimaneva chiuso da un’enorme lastra di pietra.
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Cristiano Vignali

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