venerdì, Ottobre 11, 2024
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Polizia Postale, bilancio 2019: sfruttamento sessuale, incitamento all’odio e ora anche gli stickers antisemiti

revenge porn

Tempo di bilanci per il 2019, nell’ambito delle attività della Polizia Postale. E non c’è da stare molto sereni con quello che succede all’interno della Rete.

Relativamente ai reati connessi  allo sfruttamento sessuale online di minori, 650 persone sono state indagate mentre 180 sono state indagate per quanto riguarda l’adescamento di minori sul web.

Un fenomeno insidioso che ha fatto breccia tra i giovani e giovanissimi è rappresentato dagli stickers che consiste nella condivisione, su piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Nel 2019 la Polizia postale ha rilevato sette casi di stickers, che si sono conclusi con altrettanti minori indagati.

Nell’ambito dei reati contro la persona commessi sul web, nel 2019, sono state indagate 288 persone per estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network.

Risultano in costante aumento le diffamazioni online, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2.426 i casi trattati e 738 le persone indagate.

Sono stati segnalati 514 casi di ricatto online dall’inizio dell’anno.

Una particolare rilevanza ha assunto l’attività di contrasto al revenge porn, un fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 le persone indagate.

Per il contrasto dei reati d’incitamento all’odio sono oltre 2 mila gli spazi virtuali monitorati nel 2019 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra.

Altro fenomeno in crescita è quello delle truffe online: nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3.620 persone.

Per quel che riguarda il cyber-crime, la Postale ha gestito 1.181 attacchi informatici, di cui 243 nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale e 938 nei confronti di aziende sensibili e pubbliche.

L’attività di contrasto dei fenomeni di radicalizzazione e cyberterrorismo, ha portato al monitoraggio di oltre 32 mila spazi web ed alla rimozione di centinaia di contenuti.

Circa 5 mila casi di financial cybercrime registrati con un recupero di quasi 14 milioni di euro su una movimentazione di poco meno di 19 milioni.

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