venerdì, Giugno 7, 2024
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Pescara è splendida. La frase di Pasolini diventa murale e accompagna la passeggiata della riviera

Pescara è splendida – così scriveva Pierpaolo #Pasolini nel 1959 parlando delle spiagge italiane – È l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri“.  Ora, a 40 anni dalla sua morte e a 60 dal suo viaggio in città, quelle parole prendono vita sul lungomare nord per mano di #Smake, Davide Smake Nuzzi, streetwriter molisano che ha definito l’ultima fase di un progetto voluto dall’Amministrazione, realizzato dall’assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili e da #PepeCollettivo.

Il murale rientra nel progetto “Pescara Street Style”, che ha previsto la valorizzazione e la riqualificazione di diverse aree della città attraverso l’arte urbana, com’è già accaduto per la zona di Fontanelle con l’opera “Dreams” di Millo, che ha firmato anche un’altra opera dedicata alla sicurezza delle scuole sulla facciata della scuola primaria di Borgo Marino.

Il progetto comprende il murale realizzato prima di Natale dall’artista portoghese Pantonio sulla parete del ridotto ferroviario retrostante il Ponte Flaiano e la scritta che da ieri arricchisce l’ultimo tratto di passeggiata rivierasca, prima della Madonnina del Porto, una scritta voluta anche dal Consiglio Comunale che ha votato un ordine del giorno del consigliere Piero Giampietro che chiedeva di rendere a Pasolini un tributo simbolico, per ricordarlo all’anniversario della sua morte ed eternare il suo apprezzamento per la città.

 

Notizie sull’artista.

Davide Smake Nuzzi, artista molisano, classe 1988, inizia a dipingere all’età di 13 anni. Trasferito a Milano, per studiare calligrafia e arti antiche, integra nello stile classico del #writing la lettera originale, calligrafica. Dopo anni di studio ed evoluzione vuole rappresentare una sorta di unione o riconciliazione tra le lettere. La #calligrafia rappresenta l’originalità e la purezza della lettera così come veniva creata e realizzata nell’antichità dagli scribi, mentre il graffito vuole rappresentare l’evoluzione che la lettera ha subito nel tempo tramite la strada, quindi il confronto con altri stili e altre visioni di essa. Un filo continuo, un cerchio che si chiude per poi riaprirsi in un altro; perché in fondo deriva tutto dalle lettere, a partire dalle origini dei primi stili calligrafici fino ad arrivare alle ultime evoluzioni e sperimentazioni di esse, tramite molte altre tecniche da poco conosciute. Da queste basi nasce il lavoro di Smake, caratterizzato da un filo conduttore unico e riconoscibile, nonostante la ricchezza di opere molto differenti fra loro. Usa pennello, pennino a china, marker o qualsiasi strumento con punta piatta, spazia dal colore acrilico agli spray, rimanendo fedele al suo stile: dal mix di segni calligrafici occidentali, rigidi, ed orientali, più morbidi, emerge una personalità decisa, a volte spigolosa, ma sempre armonica.

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