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Più morti che nati, il saldo negativo delle Marche e dell’Italia. Tutti dati aggiornati

Ancona – Dopo aver visto la speranza di vita nelle Marche, vediamo ora cosa dicono i numeri aggiornati dall’Istat al 2018 sul tasso di crescita naturale. Precisamente si tratta della differenza del tasso di natalità da quello della mortalità. In Italia il trend è molto negativo da anni. Sono molti di più i morti in un anno rispetto ai nati. In Italia è meno 3,1 ogni 1.000 abitanti. Questo significa che in un anno su una popolazione ipotetica di 1.000 abitanti i morti sono 3,1 in più rispetto ai nuovi venuti al mondo.

Che dire delle Marche? Il tasso è più alto, tanto che i deceduti nel 2018 sono stati -4,4 in più rispetto ai bebè nati sempre ogni 1.000 residenti. Per semplificare, se nascessero 500 bambini, in un anno i morti sarebbero minimo 502. Se invece fossero 5.000 i morti raggiungerebbero la cifra di 5.020 e oltre.

In Italia il saldo negativo più alto è detenuto dalla Liguria con -8,5. Alto il tasso negativo anche in Molise (-5,9) in Friuli Venezia Giulia (-5,8) e Toscana (-4,9). Ci sono regioni dove il tasso è più basso come la Campania dove nati e morti numericamente quasi si equivalgono (-0,8), la Sicilia (-2,1) e Puglia (-2,3).

Che dire delle province marchigiane? Le cifre disponibili sono del 2017. Quella di Fermo ha un tasso negativo tra i più alti d’Italia (-6,5). Segue Ascoli Piceno (- 5,6), Macerata (-5,3), Ancona (-5,1) e infine Pesaro/Urbino (-3,9). Per capire la tendenza in atto basta pensare che 15 anni fa il tasso di crescita in regione era negativo ma si attestava a un meno 1,3 e nel 2009 era “solo” meno 1,1; in Italia era meno 0,4.

Roberto Guidotti

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