giovedì, Aprile 25, 2024
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Omicidio di Sabrina Malipiero, Safri si difende: “Non l’ho uccisa”

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PESARO – Ha parlato ieri in aula Zakaria Safri, sotto accusa per l’omicidio di Sabrina Malipiero, uccisa a coltellate lo scorso 13 luglio nella sua abitazione, rigettando le accuse. Ma le evidenze sono contro di lui. “Non sono l’assassino, non sono un mostro”. Con queste parole si sarebbe difeso, di fronte alla Corte d’Assise, il 38enne, che ha ricostruito punto per punto la giornata in cui e’ avvenuto l’omicidio. Avrebbe consumato cocaina in casa, se ne sarebbe andato per poi tornare nell’abitazione e trovare esanime il corpo della Malipiero. A questo punto sarebbe fuggito a bordo dell’auto della donna, una Daewoo Matiz nera. Inizialmente, messo sotto torchio, aveva confessato l’omicidio. Ma poi ha ritrattato. In aula ieri hanno sfilato periti e testimoni. Il materiale trovato sotto le unghie della donna sarebbe compatibile con il Dna di Safri. E ci sarebbero molte altre risultanze che lo inchioderebbero.

I fendenti sarebbero stati inferti in diverse parti del corpo di Sabrina Malipiero, tra le quali addome e collo. La donna avrebbe cercato disperatamente di difendersi, per poi avere la peggio. Le coltellate sarebbero arrivate al culmine di una violenta colluttazione. “Non sono stato io a uccidere Sabrina, io sono solo arrivato e l’ho trovata a terra agonizzante. Le ho tolto il coltello dalla gola e sono fuggito via con la sua macchina per paura che mi incolpassero”. Questo aveva dichiarato Zakaria Safri di fronte al gip, smentendo di fatto la versione data inizialmente, secondo la quale avrebbe perso la testa dopo aver fatto uso di cocaina.

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