giovedì, Marzo 28, 2024
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Dal basket al volontariato: il caso di Darren Collison sorprende l’America

Soldi, soldi…Il motivetto di Mahmood è entrato nella testa di tutti dopo la vittoria al Festival di Sanremo, sia per la musicalità del ritornello ma anche per il soggetto molto familiare in un certo senso. In fondo spessissimo il denaro muove le idee, le intenzioni, le azioni di persone, organizzazioni, gruppi, Stati.

Ma non sempre. C’è chi pensa che nella vita si possa pure riservare il proprio tempo agli altri senza nessun ritorno economico.

E’ quello che ha dichiarato Darren Collison campione del basket americano che a 31 anni ha annunciato il suo ritiro dopo dieci stagioni in NBA. Nessun problema fisico o limitazione a livello salariale, ma una scelta legata alla fede. La notizia ha fatto rapidamente il giro di tutti media sportivi americani e non solo, ed è rimbalzata immediatamente sugli omologhi italiani. Collison ha affermato di volersi dedicare ai meno fortunati e portare avanti il credo dei testimoni di Geova.

“Nonostante io sia ancora innamorato della pallacanestro, so che ci sono delle cose più importanti – sottolinea nella lettera che ha scritto per annunciare la sua decisione – devo dare precedenza alla mia famiglia e alla mia fede. Sono un testimone di Geova e ciò in cui credo adesso significa davvero tutto per me. Fare volontariato mi dà gioia, così come aiutare gli altri e sentirmi partecipe di un processo più grande di me. La felicità che mi porta questa attività non ha paragoni, perciò ho deciso di ritirarmi dalla NBA”.

Il basket negli Stati Uniti è molto praticato e ha una diffusione che non è paragonabile a quella italiana ed europea. Il 31enne di Indiana secondo molti sarebbe tranquillamente potuto andare a caccia di un accordo tra i 10 e 12 milioni di dollari annuali in una free agency in cui diverse squadre avrebbero puntato su un profilo come il suo.

Insomma, in una società dove il profitto pecuniario ma anche la crescente indifferenza, l’egoismo e negli ultimi tempi l’odio per i diversi, sembrano prevalere o almeno oscurare la difesa dei più deboli e dei disperati, gli sprazzi di altruismo e dell’agire socialmente a favore di altri, sono luci che risaltano e fanno notizia. Fortunatamente sono ancora tanti quelli che hanno rinunciato a qualcosa di personale per trasferire attenzione, tempo energie e soldi a favore di indifesi o sfortunati. Forse come asseriscono quelli che hanno fede, qualcosa “dell’immagine di Dio” deve essere passata negli animi degli uomini, nonostante tutto. Sapere che tra lo sfacelo, morale, etico e materiale brilli un po’ di umanità e di amore per il prossimo è quanto mai consolante in questi tempi tutt’altro che luminosi.

Foto tratta da Facebook

Roberto Guidotti

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