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Termalismo abruzzese, Paolucci: “Giunta presunta per mancanza di prove”

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Di seguito la replica del Capogruppo Regionale PD Silvio Paolucci al comunicato dell’Assessore Regionale alla Sanità Nicoletta Verì sugli inesistenti risultati raggiunti sul tema del Termalismo abruzzese. Questa la sua dichiarazione: «Davvero una Giunta presunta per mancanze di prove.  Sulle Terme non si capisce di quale “obiettivo raggiunto” parli l’Assessore! Sulla base dell’Accordo sottoscritto a livello nazionale, gli investimenti che l’INAIL è autorizzata a valutare nel settore termale sono esclusivamente di natura immobiliare: la crisi del termalismo a Caramanico, come tutti sanno, non è dovuta a ragioni di tipo immobiliare».

«Per quanto riguarda poi le presunte “iniziative spot” del centrosinistra – incalza Paolucci -, a riguardo delle quali l’Assessore Verì intende riferirsi al tentativo sperimentale di integrazione del termalismo con la riabilitazione, invito l’Assessore regionale almeno a leggersi il primo punto dell’Accordo, non aspettandomi che legga il testo intero, dove è stato appositamente prevista l’istituzione di un gruppo tecnico per definire l’inserimento in via sperimentale delle prestazioni termali nell’ambito di percorsi assistenziali integrati, sulla base delle indicazioni contenute nel documento realizzato dal Ministero della salute alla fine del 2016. Ed è proprio questo il documento a cui ci siamo ispirati nella nostra proposta a livello regionale, solo che lo abbiamo fatto con due anni di anticipo!».

«Un documento – dichiara Mario Mazzocca, Presidente ReteAbruzzo e Capogruppo di “Uniti per Caramanico” – che la stessa Verì ha abbandonato al suo destino alla pari del nostro comprensorio, che in campagna elettorale non esitò a equiparare a “carta straccia” (a breve diffonderemo un contributo video) e che oggi continua incredibilmente a definire come “inapplicabile”. Sia lei che il suo Presidente non risultano essere ancora pervenuti. Solo oggi apprendiamo come sia stato finalmente “sottoscritto il contratto (ndr ridotto da 3 ad 1 anno) tra la Regione e la Società delle Terme per l’erogazione delle cure termali”: oggi, cioè a 50 giorni dalla sua scadenza e solo perché si sono visti recapitare una diffida legale a cui la Società delle Terme è dovuta ricorrere. Cioè l’attività termale si è svolta solo grazie all’atto ufficiale a firma Lolli-Paolucci del dicembre scorso. Meno male che era “carta straccia”

«Siamo ancora in attesa – conclude Mazzocca – di una parvenza di risposta da parte della Giunta Regionale almeno a qualcuna delle 10 domande che gli ponemmo sei mesi fa, tradendo tutti – gli impegni della sua propaganda elettorale. Un atteggiamento senza rispetto alcuno degli operatori, delle famiglie ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche, e di un territorio di eccellenza che non merita una siffatta politica basata su approssimazione e superficialità».

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