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“Bravi Ragazzi”. La profetica canzone del 1974 di Edoardo Bennato

Per fronteggiare la situazione c’è stato un programma alla televisione hanno parlato tutti gli avvocati di tutte le bandiere, di tutti i partiti… cantava Edoardo Bennato nel 1974.

Si dice che Bennato con le sue canzoni abbia anticipato di 30/40 anni l’Italia di oggi. Sembra incredibile, ma una canzone di 45 anni fa, Bravi ragazzi riarrangiata dalla stesso cantautore in questi giorni, descrive per certi versi la situazione che vivono gli italiani al tempo del coronavirus.

La canzone inizia così: Una di notte, c’è il coprifuoco e pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco…Ora non c’è più tempo per pensare tutti dentro, chiusi ad aspettare…

Con la consueta ironia Bennato descriveva la situazione di quel tempo: l’austerity, la necessità di stare chiusi in casa e di non uscire per risparmiare; e poi il “commovente” sforzo della classe politica nel fornire soluzioni che si riducevano in severe istruzioni. Di stare calmi, di stare buoni…

Il brano si chiudeva con le seguenti strofe: Buoni… su! buoni ragazzi ma non è il caso di agitarsi…bravi… su! fate i bravi ragazzi vedrete che poi sistemeremo tutto… Chitarra e armonica a bocca per il “profetico” brano, uno degli 11 pezzi dell’album I Buoni e i Cattivi.

Il disco fu accolto favorevolmente dalla critica ed ebbe anche un buon successo commerciale, il primo per il cantautore napoletano. All’interno dell’album canzoni di grande successo come In fila per tre e specialmente Un giorno credi.

La rivista Rolling Stone nel 2012 inserirà il disco nella top 100 dei migliori album italiani di tutti i tempi, al 13° posto precisamente. Il tutto senza sapere della singolare previsione…

Roberto Guidotti

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