mercoledì, Maggio 29, 2024
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Anticipazioni per “Domenica all’Opera” del 12 aprile alle 10 su RAI 5: il balletto “La bella addormentata” di Pëtr Il’ič Čajkovskij

la bella addormentata

Anticipazioni per “Domenica all’Opera” del 12 aprile alle 10 su RAI 5: il balletto “La bella addormentata” di Pëtr Il’ič Čajkovskij 

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Bellezza, eleganza, passione, padronanza tecnica. A maggio la danza è protagonista su Rai5 con una serie appuntamenti dedicati a celebri balletti e grandi interpreti, in onda tutte le domeniche alle 10.00. Nell’appuntamento in onda domenica 17 maggio viene proposto un grande classico, “La bella addormentata”, nella versione messa in scena nel 2006 dal Royal Ballet, in occasione dei 75 anni di attività della compagnia di danza classica di fama internazionale che ha sede alla Royal Opera House del Covent Garden di Londra. Questa favola in musica occupa da sempre un posto di riguardo nel repertorio del Royal Ballet. Il balletto in un prologo e tre atti, è tratto dal racconto di Charles Perrault su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e coreografia di Marius Petipa. La principessa Aurora è interpretata da Alina Cojocaru, mentre il principe Florimondo da Federico Bonelli. Sul podio dell’orchestra della Royal Opera House il maestro Valery Ovsyanikov. L’omaggio alla danza proseguirà nelle domeniche successive con “A Swan Lake” nella versione di Alexander Ekman e il dittico “Exhibition – Ma mere l’oye” messo in scena nel 2016 dal coreografo di fama internazionale Sidi Larbi Cherkaoui.

La bella addormentata (in russo, Спящая красавица, Spjaščaja krasavica) è il secondo, per cronologia di composizione, dei tre balletti di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 presso il Teatro Mariinskij di San PietroburgoRussia: il successo fu immediato.

Il 13 maggio 1888, l’allora direttore dei teatri imperiali Ivan Vsevoložskij scrisse a Čajkovskij riguardo alla propria idea di allestire un nuovo balletto, basato sulla fiaba di Charles Perrault de La bella addormentata, proponendo al compositore di scriverne la musica.Marie Petipa, figlia del coreografo Marius, nel ruolo della Fata dei Lillà – 1890

La passione di Vsevoložskij per l’epoca di Luigi XIV, portò il direttore a concepire lo scenario nello stile dei balletto di corte del XVII secolo: la coreografia del balletto dunque, che secondo Vsevoložskij doveva divenire l’opera più importante dei teatri imperiali e del repertorio pietroburghese, fu affidata al pluridecorato Marius Petipa, già coreografo di numerosi e famosi balletti. Questi divenne poi anche coautore del libretto, insieme appunto al direttore.

La prova generale avvenne in presenza dello zar Alessandro III e la prima ebbe luogo il 15 gennaio 1890 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo: la direzione orchestrale fu di Riccardo Drigo, protagonista l’italiana Carlotta Brianza (nel ruolo di Aurora) accanto al russo Pavel Gerdt (nel ruolo del Principe Desiré).

Bisogna aspettare però il 1896 perché il balletto giunga in Italia, al Teatro alla Scala di Milano: l’allestimento milanese fu anche il primo allestimento ad essere eseguito al di fuori della scena pietroburghese. Solo nel 1899 arrivò al Teatro Bol’šoj di Mosca.

Il soggetto

Prologo

Carlotta Brianza and Paul Gerdt in the 1890 production of the Sleeping Beauty by the Mariinsky Theatre.

Alla corte del re Florestano viene indetta una festa per il battesimo della principessa Aurora: vengono invitati cavalieri, dame e le fate buone del regno, che portano con loro doni per la principessa. Tra gli invitati però manca la malvagia fata Carabosse, non presente nella lista; per vendicarsi, nonostante le suppliche della corte, la fata getta una maledizione alla piccola: al sedicesimo anno di età, la principessa morirà pungendosi con un fuso. La fata dei Lillà però, non avendo ancora fatto il suo regalo, decide di modificare la maledizione: questa infatti alla puntura non morirà, ma sprofonderà solamente in un lunghissimo sonno, che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solamente grazie al bacio di un giovane principe.

Atto I

Nel castello si festeggia il sedicesimo anno di età della principessa, dopo che ogni fuso è stato bandito dal regno e il suo uso vietato severamente.

Aurora appare e, corteggiata da quattro pretendenti che arrivano da quattro rispettivi continenti, balla con i quattro principi (il famoso Adagio della Rosa): le varie danze di corte distolgono l’attenzione del pubblico e così la fata Carabosse, travestita da vecchia mendicante, porge un fuso alla principessa.
Incuriosita dall’oggetto mai visto, Aurora tocca la punta del fuso e sviene: la fata dei Lillà interviene e ricordando il suo dono, trasforma la morte in sonno.
Gli invitati si addormentano e il castello viene avvolto da rovi e circondato da un fitto bosco.Carabosse, costume di Léon Bakst

Atto II

Scena Prima: trascorrono cento anni e, in una radura nei pressi del castello ancora avvolto dai rovi, una compagnia di nobili è presa in una battuta di caccia, allietandosi nel fitto bosco con pic-nic e danze.
Tra questi è presente anche il principe Desiré. A un certo punto, l’atmosfera cambia e appare la fata dei Lillà, che in un sogno conduce il principe da Aurora, avvisandolo dell’accaduto. La visione di questa splendida principessa fa innamorare il giovane principe. Finito il sogno, il principe si dirige al castello incantato. Scena Seconda: il principe riesce ad entrare nel castello e, trovata la principessa, le dà un bacio, spezzando l’incantesimo; la corte allora si risveglia e le danze ricominciano; il principe potrà ora sposare la principessa Aurora.Costume di dama della corte disegnato da Léon Bakst

Atto III

C’è una grande festa al castello e tra gli invitati compaiono l’Uccello azzurro e la principessa Florine; compaiono anche molti dei personaggi delle fiabe di Perrault (Il gatto con gli stivali e la gatta bianca, Cenerentola e il Principe Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo).
I due promessi sposi danzano, in un celebre passo a due, alla reggia di Florestano, e con loro anche tutti gli invitati in onore del futuro re e della futura regina.