venerdì, Marzo 29, 2024
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Dpcm, Brandiferri: “Si prospetta una dura prova per donne e lavoratori”

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In questi giorni si moltiplicano le reazioni al DPCM del 25 ottobre, l’ultimo in ordine di tempo introdotto per limitare i contagi da COVID 19. Sono tante le restrizioni contenute nel provvedimento che comportano ripercussioni negative sul lavoro, sulle famiglie e sulla salute delle persone.

Dopo la fine del lockdown – afferma la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri – mai avrei immaginato di rivivere ad ottobre gli stessi scenari, addirittura più drammatici, della scorsa primavera. Il nuovo DPCM impone sacrifici notevoli a determinate categorie di lavoratori, producendo disparità e disuguaglianze dure da accettare. Mi sento di manifestare tutta la mia vicinanza ai lavoratori dei settori e delle attività che dovranno rispettare le nuove prescrizioni e si vedranno costrette a chiudere o a limitare gli orari, nonostante hanno investito soldi per mettersi in regola. Per questo ritengo fondamentale in un momento così delicato che il governo riveda e modifichi le misure restrittive introdotte in modo tale da dare la possibilità a tutte le categorie dell’indotto penalizzato dal DPCM di continuare a svolgere la propria attività in sicurezza. In caso contrario tanti centri di sport e cultura oltre che numerosi esercizi commerciali rischiano di chiudere per sempre, e si verrebbe a creare una vera e propria emergenza socio-economica, la cui prima avvisaglia è data dalle proteste di piazza di questi giorni.

L’esperienza dei mesi scorsi dovrebbe insegnarci che le nuove limitazioni possono produrre effetti dannosi sulla salute di tantissime persone e sulla loro sfera psicologica. Le cronache dei mesi di pandemia, infatti, raccontano che da marzo a settembre si sono registrati 71 suicidi, addirittura 12 a Teramo e provincia come si evince da fonti giornalistiche, e 46 tentativi di suicidio, connessi in maniera diretta o indiretta all’emergenza Covid-19.

Di conseguenza con le persone costrette a stare in casa aumenteranno di sicuro anche i casi di violenza tra le mura domestiche, così come è avvenuto durante il lockdown primaverile: nell’arco temporale marzo-giugno 2020 le chiamate al numero verde antiviolenza e le richieste di aiuto hanno registrato un incremento del 119,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nello specifico in Abruzzo durante i due mesi di lockdown, secondo fonti giornalistiche, le richieste di donne che hanno subito violenza entro le mura domestiche sono aumentate del 50%, con un significativo incremento che ha riguardato anche la provincia di Teramo. Numeri che mettono i brividi e testimoniano come le donne abbiano subito le conseguenze più nefaste della chiusura totale”.

 “Il mio auspicio – conclude la Consigliera Brandiferri – è che lavoratori e famiglie riescano ancora una volta a sopperire alle difficoltà del momento e che le donne non siano più l’anello debole del sistema, riuscendo a svolgere, come sempre, un ruolo fondamentale anche se silenzioso nel superamento degli effetti sfavorevoli e deleteri della crisi pandemica”.

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