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Il film con Gigi Proietti stasera in TV: “Preferisco il Paradiso” martedì 3 novembre 2020

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Il film con Gigi Proietti stasera in TV: “Preferisco il Paradiso” martedì 3 novembre 2020 alle 21:25 su Rai 1 

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Preferisco il Paradiso è un film TV basato sulla biografia di Filippo Neri, andata in onda su Rai 1 il 20 e il 21 settembre 2010. La pellicola, diretta da Giacomo Campiotti e co prodotta da Lux Vide e Rai Fiction, ha come interprete principale Gigi Proietti, nel ruolo del protagonista Filippo Neri, il presbitero proclamato santo nel 1622.

Il presbitero Filippo Neri, partito dalla campagna maremmana della sua natia Toscana, è arrivato nello Stato Pontificio nel 1570 per potersi imbarcare per le Indie con i missionari di Ignazio di Loyola, ma tutti i posti sono già stati occupati, come detto dal segretario Ignazio Vanni. Desolato, mentre cammina per le vie di Roma, interviene ad allontanare una banda di trovatelli che malmena un uomo, facendo amicizia con Pierotto, uno di essi.

L’uomo, per riconoscenza, lo porta a casa e gli offre il posto di precettore per suo figlio Michele. Filippo accetterà, diventando il precettore anche della sorellina di Michele, Ippolita, che diventerà una donna bella e coraggiosa. Girando per le vie di Roma, s’imbatte nuovamente nella banda di trovatelli, capeggiati da Mezzapagnotta. Deciderà quindi di dedicare la sua esistenza, mettendo in atto la vocazione che Dio gli aveva donato, a quei piccoli e indifesi trovatelli, educandoli ed istruendoli insieme a Michele, Ippolita, che s’innamora di Mezzapagnotta, e Camillo, figlio di un nobile alquanto austero. L’allievo prediletto di Filippo sarà sempre Pierotto e il migliore amico sarà Persiano (sua guida e confessore), con cui compie il miracolo, dopo che era morto per una caduta, di riportarlo in vita per il tempo di salutarsi affettuosamente e di confessarlo.

Organizzerà, nei pressi di un nosocomio per poveri, un oratorio dedicato alla preghiera e alla catechesi, dando così inizio al catechismo, con il permesso di papa Gregorio XIII. Nella serie, in due episodi, si alternano inoltre figure varie che interagiscono a vario titolo col santo: il matrimonio di Ippolita con Mezzapagnotta appena cresciuti nel 1590, l’austero padre di Camillo che si pente delle sue azioni, il superbo e arrivista Aurelio, l’invidioso cardinale Capurso, suo nipote nobile Alessandro che prima si scontra brutalmente con Filippo e poi si converte, il nuovo papa Sisto V e tutto un pullulare di umile gente che attornia il santo prete fortificandone le intenzioni di procedere nella direzione imboccata, fino alla morte del presbitero nel 1595, circondato da Pierotto e tutti gli ex-bambini cresciuti da lui, ora adulti e laureati.

Differenze con le vicende storiche

La pellicola presenta alcune differenze dalla realtà che si discostano enormemente dalla storia di Filippo Neri, prima fra tutte il fatto che Filippo Neri arriva a Roma in età matura ed è prete, quando poi arrivò diciannovenne e studiava per diventare prete e di conseguenza, il tempo della vicenda è di 15 anni o poco più. Inoltre Galeotto Caccia si incontrò con Filippo alla dogana pontificia, nella fiction, invece, l’incontro avviene in seguito ad un’aggressione da parte di bambini capeggiati dall’esattore Alessandro, inoltre Galeotto aveva due figli maschi e non una figlia femmina e entrambi divennero preti, cosa non mostrata nella fiction, inoltre il figlio Michele non era balbuziente. Quanto ai bambini di strada, non dormivano nelle catacombe e non c’è traccia di Pierotto, anche se c’è traccia di bambini del suo oratorio che, come Pierotto, divennero preti. Manca anche l’episodio della probabile effusione dello Spirito Santo, avuta nelle catacombe di San Sebastiano, cosa che fece sì che lasciasse la casa dei Caccia per vivere da eremita. Persiano Rosa era il suo padre spirituale e, quindi, l’incontro non avvenne in un lazzaretto come nella fiction, anche perché non lavorava lì. Non è detto che il paragone del pettegolezzo col raccogliere le piume di una gallina sia stato fatto alla signora Caccia, anzi della signora a cui Filippo Neri mostrò il paragone non si conosce l’identità. Mancano nella storia testimonianze che dimostrano che Filippo abbia ricevuto richiami dai papi per il suo intento di rivoluzionare la Chiesa. Non c’è traccia neanche della storia di Camillo. Diversamente dalla fiction, il papa decise di nominare Filippo cardinale perché, seguendo i suoi consigli si era riconciliato con Enrico IV di Francia e la frase che pronunciò in quel momento, «Preferisco il paradiso» non fu oggetto di uno di quei canti da lui inventati.

Regia di Giacomo Campiotti

Con: Gigi Proietti

Fonte: WIKIPEDIA