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La ragazza di “Sogni”e il suo legame con il Piceno

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La ragazza di “Sogni”e il suo legame con il Piceno

Una giovane che assume una posa inusuale per l’epoca, che denota confidenza con il pittore e punta a colpire l’osservatore. La ragazza è seduta con estrema disinvoltura su una panchina, sulla quale ha appoggiato il suo cappello in paglia a tesa larga, tre libri e l’ombrellino da passeggio. Poggiando la testa sulla mano, fissa dritto negli occhi, con sicurezza, l’osservatore. Le gambe sono accavallate, in una posizione che all’epoca, non era ritenuta decorosa. Questo è Sogni di Vittorio Matteo Corcos, anno 1896. E’ uno dei ritratti più famosi e ammirati dell’intera Galleria d’Arte Moderna di Roma.

La donna raffigurata è Elena Vecchi. Di chi si tratta? Elena era la secondogenita di Vittorio Augusto Vecchi alias Jack La Bolina. Jack era figlio di Candido Augusto (nato a Fermo).Vecchio patriota in esilio in Francia per motivi politici, dichiaratosi pubblicamente cittadino ascolano in un discorso nel 1907 pronunciato al teatro Ventidio Basso di Ascoli, fu un letterato, militare, amico personale di Giuseppe Garibaldi. Mori ad Ascoli nel 1869.

Suo figlio Vittorio Augusto fu anch’egli un letterato, militare, marinaio e inventore di spunti per la tecnologia navale e tra i fondatori della Lega Navale Italiana. La sua produzione letteraria è vastissima e spesso rivolta ad avvicinare i lettori e i giovani al mare. Jack La Bolina pseudonimo derivato da un appellativo inglese e da un cavo usato a bordo, nacque nel 1842 a Marsiglia e morì a Forte dei Marmi nel 1932. A San Benedetto, La Bolina era molto legato. Nei suoi scritti sul mare e i marinai descrive spesso il duro lavoro dei pescatori sambenedettesi, definiti “audaci tra gli audaci, ignorantissimi tra gli ignoranti: e sia lecito trattarli così duramente ad un loro comprovinciale”.

Negli archivi e nelle istituzioni culturali dove sono state fatte ricerche su La Bolina, sono state trovate foto di imbarcazioni di San Benedetto dei primi anni del ‘900. Inoltre un nuovo slancio alla ricerca e documentazione sulla vita e opere di La Bolina è ripresa da qualche anno proprio grazie al possesso di molti suoi libri nella biblioteca di San Benedetto, ha offerto lo spunto a ricercatori locali di approfondire il personaggio.

Un contributo molto importante per un personaggio praticamente sconosciuto fino a qualche anno fa ai cittadini di San Benedetto, del Piceno e all’opinione pubblica in generale. Dunque un interessante “legame” del quadro esposto a Roma, che quando viene ammirato, anche in versione digitale di questi tempi, potrebbe far pensare un pochino anche ad Ascoli, al Piceno e al mare di San Benedetto.

Roberto Guidotti

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