venerdì, Aprile 19, 2024
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Giovanni Amoroso in prima linea per la battaglia dei minori: “Basta far soffrire i figli”

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Giovanni Amoroso in prima linea per la battaglia dei minori ” Basta far soffrire i figli”

Giovanni Amoroso è un papà separato che ha lottato per anni per riavere con sè sua figlia, dopo che la bambina gli era stata sottratta dalla madre. Dalla sua personale esperienza ha poi tratto la forza per ampliare i termini della battaglia e rivolgerla a tutti coloro i quali vivono questa stessa situazione. Una battaglia, la sua, prima di tutto a tutela dei minori.

Dopo un calvario durato 5 anni, è riuscito a riavere con sè sua figlia e attualmente ha con la ex per quanto riguarda la bambina un affidamento condiviso. “Sono tanti i papà – dichiara – che ogni giorno, per anni, lottano in Aula e fuori dai tribunali contro le ex mogli e compagne – ma anche contro un sistema burocratico lento e contorto”.

“Vogliamo far capire – dichiara – a chi siede ai piani più alti che attualmente la legge non è in grado di tutelare i minori e che in queste battaglie le prime vittime sono i bambini che non hanno voce. Quello che chiediamo per noi e i nostri figli è solamente buonsenso ed equilibrio”.

E ricorda: “I padri non sono Genitori di serie B, ma sono anche loro genitori di serie A come le madri . Io mi vergogno di essere italiano. Mi avevano detto di avere fiducia nella giustizia. La verità è che l’Italia non riesce  a proteggere neanche i minori”.

“Oggi – scriveva solo qualche giorno fa Giovanni Amoroso su Facebook – ho fatto visita in una casa famiglia. Quanti bambini strappati alle famiglie passeranno il Natale lontani dai loro genitori?Come passeranno il Natale tutti i bambini che, dopo essere stati forzatamente allontanati dalle famiglie, si trovano costretti dentro una struttura?

Penso ad A., chiusa nella stessa struttura, sempre sotto psicofarmaci, con la instillata certezza che ormai i suoi genitori non la vogliono più, mentre questi si rivolgono disperatamente ad ogni ente, ad ogni autorità, ad ogni amico per chiedere aiuto per liberare la figlia.

Penso a L. cui hanno portato via tre figli, meno di un mese fa, per aver denunciato il marito violento ed alcolizzato. Per questi tre bambini sarà il primo anno che passeranno il Natale senza la mamma , sarà un risveglio quella mattina in un posto estraneo senza i regali, senza sorprese.Penso a tutte quelle mamme e quei papà, che si sono rivolti al CCDU, per chiedere aiuto, quanti di questi saranno soli a Natale, con i doni sotto l’albero che nessuno aprirà? Penso a tutte le lacrime che saranno versate giorno 25 dicembre , pensando a chi non c’è, a tutte quelle mamme e a quei papà che hanno chiesto invano di poter passare almeno il Natale con I propri figli e a tutti quei bambini che lo vivranno senza sorprese e senza Babbo Natale”.

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