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Il 23 maggio di 65 anni fa nasceva Andrea Pazienza. Il suo rapporto con San Benedetto

il 23 maggio

Il 23 maggio di 65 anni fa nasceva Andrea Pazienza. Il suo rapporto con San Benedetto

San Benedetto del Tronto – “Un talento irripetibile”. Per Roberto Benigni questo era Andrea Pazienza, il geniale artista del fumetto nato a San Benedetto del Tronto il 23 maggio del 1956 e morto a Montepulciano il 16 giugno del 1988. Che rapporto aveva Andrea con San Benedetto? Era nato in Riviera ma non ci era vissuto moltissimo, visto che suo padre era di San Severo e a 12 anni si trasferisce prima a Pescara e poi a Bologna.

Nel 1982 Pazienza dedicò a San Benedetto, il «Sogno». C’è lui che parte in pattino alle 9,00 di mattina, si allontana dalla costa e vede la città come «una repubblica di palme e birilli». La vita tranquilla della comunità rivierasca appare al largo: l’acqua blu che «spettina i diti», altri mosconi, i pescherecci che vanno e vengono, la voce di una turista milanese che chiama il figlio.

Nel sito www.andreapazienza.it  leggiamo un commento di sua cugina Barbara Di Cretico: “Quando veniva a trovarci a San Benedetto, per me era festa. Radioso, solare, caldo, il fratello maggiore che avrei voluto. Ingordo. Almeno 3 piatti di spaghetti. E poi chiacchiere, racconti. Diceva spesso: Che meraviglia! Di tutto. Di un fiore piccolo, di una canzone di Battisti (non era ideologico). Aveva il suo credo e amava Patty Smith, era andato al concerto degli Area, ma ascoltava in auto di mio padre anche le cassette di Frank Sinatra. Sentivo che era speciale. Al mio matrimonio indossò una cravatta (!), ma su una camicia gialla da paura. E poi disegnò per tutti durante la cena. Generoso e sprecone. Lui era anche così, con gli orecchini di ciliegie”.

San Benedetto ha dedicato a questo suo figlio illustre, la piazzetta dell’ex mercatino del pesce intitolandogliela. In passato alcune mostre delle sue opere e convegni. Secondo alcuni troppo poco. Come se la città avesse dimenticato un suo figlio, per di più celebre in campo artistico e non solo. Pazienza – vale la pena ricordarlo – era corteggiato da cantanti come Vecchioni e Red Ronnie, da registi teatrali, dalla Rai, da registi come Fellini, per realizzare locandine, copertine di dischi, corti animati, videoclip.

Certo che in Italia, non si associa automaticamente il nome di Pazienza a San Benedetto per osmosi, come, per fare un esempio celebre, Leopardi con Recanati. Né sembra che la fama della città si sia amplificata come è successo ai nostri giorni per località verosimilmente sconosciute come Zocca Modenese o Poggio Bustone che hanno dato i natali a Vasco Rossi e Lucio Battisti. D’altra parte non è neppure scontato che tutti i sambenedettesi conoscano bene Pazienza, sappiano chi siano Zanardi e Pentothal o che apprezzino per forza i suoi disegni.

Insomma Pazienza non è il genius loci della Riviera o della “repubblica di palme”, anche se la Riviera ha avuto il “merito” per così dire, di dargli i natali.

 “Di me amate il riflesso, quella memoria che sale dalle cose che tocco” disse una volta. Il tutto sembra involontariamente e tragicamente in sintonia con quello che lasciò detto a suo padre: “Se mi dovesse succedere qualcosa, voglio solo un po’ di terra a San Severo, e un albero sopra.”

Roberto Guidotti

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