venerdì, Marzo 29, 2024
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Decesso di Stefano Paternò, i periti: “Morte dovuta a risposta individuale a vaccino”

stefano paternò

Decesso di Stefano Paternò, i periti: “Morte dovuta a risposta individuale a vaccino”

SIRACUSA – Le indagini condotte dalla Procura di Siracusa, dirette dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono e
coordinate dal Procuratore della Repubblica Sabrina Gambino, hanno fatto luce sulle cause del decesso di Stefano PATERNÒ.

Da ultimo, infatti, la relazione dei consulenti tecnici del P.M. ha stabilito la sussistenza di una
relazione causa-effetto con la somministrazione del vaccino AstraZeneca.
È bene però precisare, anche al fine di evitare la diffusione di fake news o la strumentalizzazione
della notizia in chiave antivaccinale, che ciò non implica affatto un problema di sicurezza del
vaccino AstraZeneca/Vaxzevria, tanto che le fiale sono già state dissequestrate, dopo che il lotto
ABV2856 somministrato al PATERNÒ è stato analizzato, insieme con altri sei lotti, dall’Istituto
Superiore di Sanità e dal corrispondente istituto olandese (RIVM) che aveva rilasciato
l’autorizzazione alla commercializzazione del vaccino.

Il decesso di PATERNÒ, infatti, è ascrivibile alla sua risposta individuale al vaccino, in virtù della
concomitanza con la pregressa infezione da SARS-Cov2, decorsa del tutto asintomatica (come
testimoniato dalla debole positività ai tamponi molecolari e dalla presenza di IgG a titolo
significativo, ma non di IgM) e ciò ha comportato una risposta anticorpale che si è aggiunta alla
risposta immunitaria del vaccino, comportando una risposta infiammatoria esagerata.

Più nel dettaglio, i risultati degli esami istologici hanno accertato la “presenza di elevati livelli di IL-6,
una citochina espressione dell’attivazione di un processo infiammatorio intenso che appartiene alla
manifestazione clinica della malattia, nel periodo della cosiddetta “tempesta citochinica”, ma che può
appartenere alla sindrome post-vaccinica denominata ADE (Antibody-dependent enhancement)”.

Presupponendo l’ADE una eccessiva attivazione immunitaria, si è attivato un
meccanismo tale da condurre ad un danno tissutale polmonare con l’evoluzione verso un quadro
di sindrome da distress respiratorio acuto, cd. ARDS.

Non esistono dubbi in merito alla notevolissima entità del danno polmonare, tanto da configurarsi
un quadro incompatibile con la respirazione e quindi con il mantenimento delle funzioni vitali: sul
punto basti ricordare che, come unanimemente accettato dalla comunità scientifica internazionale
richiamata nella letteratura citata dai consulenti tecnici, la tempesta citochinica tipica, che si vede
in caso di infezioni da SARS-Cov-2 e in caso di ADE, ha il polmone come precipuo organobersaglio.

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