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Marisa Valeri, Sindaco di Castelvecchio Subequo su storia e tradizioni locali

L’AQUILA – A Castelvecchio Subequo, nella Valle Subequana, fra l’area peligna e quella marsicana della Provincia di L’Aquila, in occasione della 29edizione del Premio Nazionale Padre Mario Di Pasquale, assegnato ai direttori di cori, il Sindaco Marisa Valeri ci parla della storia e delle antiche tradizioni del borgo sul tracciato della Tiburtina – Valeria all’ombra del Sirente.

Per la Cronaca la 29esima edizione del Premio Padre Mario Di Pasquale, svoltasi alla presenza del Coordinatore Nazionale della Feder cori Chorus Insider Frank William Marinelli, è stata vinta da Nicola Russo, Direttore del Coro Polifonico di Pescara.

Ma, sentiamo cosa ha dichiarato ai nostri microfoni il primo cittadino di Castelvecchio Subequo Marisa Valeri:

Castelvecchio Subequo è un comune italiano di 892 abitanti[2] della provincia dell’Aquila in Abruzzo. È gemellato, in virtù della comune tradizione conventuale francescana, con Dorgali (NU).

Di antichissima origine, Castelvecchio conserva il patrimonio archeologico che fu della antica Superaequum, una delle tre capitali dei Peligni, con le attuali Corfinio e Sulmona. Numerose sono le testimonianze archeologiche relative alle epoche peligna, romana e paleocristiana, come pavimenti musivi, resti di un tempio dedicato ad Ercole Vincitore, resti di terme, acquedotti e fortificazioni, innumerevoli reperti scultorei, monete, anfore e gioielli, oltre al pregevole cimitero catacombale del IV secolo, tra le più antiche testimonianze di religiosità cristiana in Abruzzo.

Proprio la presenza del complesso ipogeo in località Colle Moro, al confine dell’area denominata Macrano, avvalora l’ipotesi che i ritrovamenti quivi effettuati siano da ricondursi alla civitas di Superaequum.

In età longobarda il borgo assunse il nome di Onuffolo o Nuffoli per riprendere il proprio appellativo in età normanna.

La tradizione vuole che in territorio subequano si mosse san Francesco (1216) e che vi sostò anche papa Celestino V nel 1294.

Fu feudo dei conti di Celano, poi assunto il definitivo nome di Castelvecchio (1484) fu dei Piccolomini, dei Colonna (1633), dei Baroni Pietropaoli (1712), dei Colabattista e del principe Urbano Barberini (1789).

Cristiano Vignali

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