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Anticipazioni per “La mano felice” di Schoenberg del 27 dicembre alle 10 su Rai 5: dal Teatro Massimo di Palermo

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Anticipazioni per “La mano felice” di Schoenberg del 27 dicembre alle 10 su Rai 5: diretto da Gregory Vajda per la regia di Stefano Ricci dal Teatro Massimo di Palermo

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Per la grande Musica Lirica in TV oggi lunedì 27 dicembre andrà in onda alle 10 su RAI 5 l’opera “La mano felice” di Arnold Schoenberg dal Teatro Massimo di Palermo, diretta da Gregory Vajda per la regia di Stefano Ricci nella rappresentazione andata in scena nel 2018 con l’interpretazione del mezzosoprano Atala Schöck e degli attori Giuseppe Sartori e Piersten Leirom.

“La mano felice” (Die glückliche Hand),op. 18, è un Drama mit Musik (“dramma con musica”) di Arnold Schoenberg in quattro scene. Fu composto tra il 1910 e il 1913. Come Erwartung , composto un anno prima, fu fortemente influenzato dallibrodiOtto Weininger Sex and Character . [1] A differenza diErwartung, Schoenberg ha scritto lui stesso illibrettoperDie glückliche Hand. La prima esibizione si è svolta alla Volksoper di Vienna il 24 ottobre 1924. Il messaggio di fondo del pezzo è l’idea che l’uomo continui a commettere ripetutamente gli stessi errori e la trama è sviluppata dagli eventi della vita personale di Schoenberg. [2]

Il soggetto del dramma è influenzato dalle circostanze personali nella vita di Schoenberg. La musica di Schoenberg non fu accolta bene come negli anni precedenti. Inoltre, due anni prima della composizione dell’opera, Mathilde, la moglie di Schoenberg, aveva una relazione con il pittore Richard Gerstl e, sebbene fosse tornata a Schoenberg, ciò ebbe un effetto duraturo sulla loro relazione. [2]

Il dramma si svolge in un atto in cui ci sono quattro scene. Dura una ventina di minuti.La messa in scena di Die glückliche Hand è complessa, per la gamma di effetti scenografici che devono essere combinati con l’uso di luci colorate.

Il dramma rappresenta un ciclo ineludibile della situazione dell’uomo in quanto inizia e finisce con il personaggio maschile alle prese con il mostro sulla schiena. Il personaggio maschile canta del suo amore per una giovane donna (mimo) ma, nonostante questo amore, lo lascia per un gentiluomo ben vestito (mimo). Sente che lei lo ha lasciato e alla fine, quando ritorna, la perdona e la sua felicità ritorna. Di nuovo la donna si ritira. La donna viene vista più tardi con il gentiluomo, e il solista maschio implora la donna di restare con lui ma lei scappa e gli prende a calci una roccia. Questa roccia si trasforma nel mostro originariamente visto sulla schiena dell’uomo. Così, il dramma finisce dove è iniziato.