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Anticipazioni per “I miserabili” di Sandro Bolchi del 28 maggio alle 15.55 su Rai 5: 2° puntata – Javert

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Anticipazioni per “I miserabili” di Sandro Bolchi del 28 maggio alle 15.55 su Rai 5: 2° puntata – Javert

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Un grande classico con Gastone Moschin e Tino Carraro

Lo sceneggiato “I miserabili”, diretto da Sandro Bolchi e tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo del 1862, è uno dei più imponenti adattamenti televisivi realizzati dalla Rai.

A partire dal 27 giugno Rai Cultura torna a proporlo ogni pomeriggio dal lunedì al venerdì alle 15.55 su Rai5.

Girato nel 1963 nell’arco di 4 mesi presso la sede Rai di via Teulada, “I miserabili”, ambientato nella Francia tra il 1815 e il 1833, andò in onda in 10 puntate per una durata complessiva di circa 11 ore. I due principali protagonisti della storia, Jean Valjean e l’ispettore Javert, erano rispettivamente interpretati da Gastone Moschin e da Tino Carraro.

Con loro, anche Giulia Lazzarini e Roberto Bisacco La regia era firmata da Sandro Bolchi, che governò con rigore e puntualità una macchina produttiva estremamente complessa.

I miserabili è uno sceneggiato televisivo in 10 puntate, tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, andato in onda sul Programma Nazionale della RAI nel 1964, diretto da Sandro Bolchi, con Gastone MoschinTino Carraro e Giulia Lazzarini come interpreti principali: « il più lungo romanzo sceneggiato mai realizzato dalla televisione. »[1]

2° puntata – Javert

Jean Valjean, sotto il falso nome di Lemaire , è diventato sindaco di Viagau, dove gestisce anche una fabbrica. A comandare il corpo di polizia del piccolo centro arriva il rigido ispettore Javert: Valjean lo riconosce come una delle uardie dei tempi della sua prigionia e, una sera, Javert accusa la giovane Fantine di prostituzione. Fantine era una ex dipendente della fabbrica licenziata perché in quanto ragazza madre. Valjean prende le difese della donna, che, a causa delle violenze subite da Javert, versa in condizioni disperate, e la affida ad un convento di suore. Javert, colpito dalla generosità dell’ uomo, gli confessa di aver nutrito il sospetto che si trattasse di Valjean, il detenuto del bagno  penale fuggito qualche anno prima.