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Anticipazioni per “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini e Romani del 23 settembre alle 20.50 su Rai 5: dal Teatro Bellini di Catania

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Anticipazioni per “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini e Romani del 23 settembre alle 20.50 su Rai 5: direzione di Fabrizio Maria Carminati e regia di Gianluca Falaschi dal Teatro Bellini di Catania – Nel giorno del 187esimo anniversario della morte di Vincenzo Bellini, venerdì 23 settembre, Rai Cultura propone alle 20.50 in diretta su Rai5 uno dei suoi capolavori più amati: “I Capuleti e i Montecchi”.

Lo spettacolo va in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania, città natale del compositore, nell’ambito del “Bellini International Contest”, promosso e organizzato dalla Regione Siciliana.

L’Orchestra e il Coro dell’ente lirico sono diretti da Fabrizio Maria Carminati, mentre la regia, le scene e i costumi sono di Gianluca Falaschi. 

“Oltre a Giulietta e Romeo – dice Falaschi – c’è un terzo protagonista in questa messa in scena: la casa. Che non è solo un elemento scenografico, né tantomeno un rassicurante focolare: è il simbolo di un patriarcato che schiaccia e rinchiude la volontà dei giovani a proprio uso e tornaconto. Una casa da cui Giulietta sa di non poter scappare; una casa sbarrata da cui si intravedono il cielo e i campi in cui lei sa che potrà camminare libera soltanto dopo la morte. La vicenda è rappresentata nell’Ottocento di Bellini, secolo in cui vengono inventati tanto il decoro e la convenienza borghese quanto la borghesia stessa. Un’eredità che pagano i giovani, schiacciati da doveri che non sono affatto i loro, imposti quali dogmi e da cui ancora oggi, talvolta, si sfugge solo tragicamente”.

La tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani fa rivivere la vicenda degli sfortunati amanti di Verona ed è interpretata da Ruth Iniesta (Giulietta), Chiara Amarù (Romeo), Marco Ciaponi (Tebaldo), Guido Loconsolo (Lorenzo) e Antonio Di Matteo (Capellio). Il coro è istruito da Luigi Petrozziello. La regia televisiva è di Barbara Napolitano.

I Capuleti e i Montecchi è un’opera in due atti con musica di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, rappresentata in prima assoluta al Teatro La Fenice di Venezia, l’11 marzo 1830 con successo.

Il libretto costituisce un adattamento di un precedente melodramma di Romani, già messo in musica da Nicola Vaccaj. Esso si basa su un’ampia tradizione letteraria italiana (tra cui la novella IX di Matteo Bandello – 1554) dedicata alla celebre coppia di innamorati veronesi, e non, come talvolta si legge, sulla tragedia Romeo e Giulietta di William Shakespeare, all’epoca pressoché sconosciuta in Italia. L’opera fu composta in poco più di un mese, tra la fine di gennaio ed i primi di marzo, tanto che Bellini dovette attingere a piene mani a motivi della Zaira, l’opera composta l’anno precedente e andata incontro ad un irrimediabile insuccesso. La romanza di Giulietta Oh! quante volte, oh quante!, il brano più famoso dell’opera, fu, invece, ricavata dall’opera d’esordio, Adelson e Salvini. In tutti questi casi, tuttavia, Bellini non si limitò a riciclare la vecchia musica, bensì la sottopose ad un’accurata rielaborazione, per adattarla ai personaggi, ai versi e agli interpreti, al punto che di alcuni brani non è facile riconoscere ad orecchio la fonte.

Come in Zaira, la coppia dei protagonisti è affidata a due voci femminili. La scelta del mezzosoprano en travesti per la parte di Romeo è quanto mai appropriata alla rappresentazione di un amore adolescenziale. È semmai interessante come l’amore tra fratello e sorella in Zaira, spesso con la musica relativa, si converta senza difficoltà in quello tra i due innamorati di Verona.

Nell’arco della parabola creativa belliniana I Capuleti e i Montecchi segna il punto di massima canonizzazione delle macrostrutture e microstrutture operistiche. La successione dei numeri musicali, la loro articolazione interna, così come la struttura del periodo musicale concedono poco all’imprevisto, ma al tempo stesso mostrano un equilibrio maggiore che nelle precedenti partiture. Certo si tratta di una soluzione dettata anche dalla fretta, ma resta il fatto che con quest’opera Bellini sembra gettare le fondamenta su cui si svilupperà la ricerca formale dei capolavori successivi.

Negli ultimi anni I Capuleti e i Montecchi è stata spesso allestita nei teatri italiani, anche in virtù di una scrittura vocale non trascendentale e di una drammaturgia semplice ma efficace, basata su una trama di sicura presa. In precedenza, tuttavia, essa dovette soffrire di ogni genere di stravolgimenti. Per tutto il corso dell’Ottocento, seguendo l’esempio dato da Maria Malibran, il tenero e commovente duetto finale composto da Bellini – libero da vincoli formali ma reo di non concedere abbastanza all’esibizione vocale – venne sistematicamente sostituito dal convenzionale finale dell’opera di Vaccaj.

Nel XX secolo la parte di Romeo fu a lungo affidata alla voce di tenore, come nell’incisione diretta da Claudio Abbado nel 1966, nella quale il celebre direttore d’orchestra alterò anche la strumentazione e l’armonia.
Per una versione filologicamente corretta potrebbe esser portata ad esempio l’incisione discografica diretta da Riccardo Muti nel 1984, con Agnes Baltsa nel ruolo di Romeo ed Edita Gruberová nella parte di Giulietta.

Brani famosi

  • È serbata a questo acciarocavatina di Tebaldo (atto I)
  • Se Romeo t’uccise un figlio….La tremenda ultrice spada, cavatina e cabaletta di Romeo (atto I)
  • Oh! quante volte, oh quante!romanza di Giulietta (atto I)
  • Se ogni speme è a noi rapita, stretta del Finale Primo (atto I)
  • Deh tu, deh tu bell’anima!, romanza di Romeo (atto II)

Numeri musicali

  • Sinfonia

Atto I

  • 1 Introduzione Aggiorna appena (Coro)
  • 2 Scena e cavatina È serbata a questo acciaro (Tebaldo, Coro)
  • 3 Scena e cavatina Se Romeo t’uccise un figlio (Romeo, Coro)
  • 4 Scena e romanza Oh quante volte, oh quante (Giulietta)
  • 5 Duetto Sì, fuggire, a noi non resta (Romeo, Giulietta)
  • 6 Coro Lieta notte avventurosa
  • 7 Finale Primo Deh per pietà, t’arresta (Lorenzo, Romeo, Coro, Giulietta, Tebaldo, Capellio)

Atto II

  • 8 Introduzione, scena ed aria Morte io non temo (Giulietta, Coro)
  • 9 Scena e duetto Stolto! Ad un sol mio grido (Tebaldo, Romeo, Coro)
  • 10 Finale secondo Siam giunti (Coro, Romeo, Giulietta, Capellio, Lorenzo)

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