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Greccio, nel 2023 la ricorrenza pluricentenaria del primo Presepe vivente

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Greccio, nel 2023 la ricorrenza pluricentenaria del primo Presepe vivente – Nel 2023 ricorre a Greccio, lì dove si trova uno dei santuari francescani più visitati e amati del Paese, l’ottavo centenario della prima rappresentazione del Presepe vivente. Il paese reatino, un piccolo borgo di fronte al Terminillo, si è guadagnato l’appellativo di Paese del presepe per essere stato scelto nel 1223 da Francesco d’Assisi, luogo fortemente voluto, per la prima rappresentazione della Natività. Adottando le parole del Vescovo Domenico Pompili (individuato dalla CEI quale Interlocutore della Chiesa italiana per tutto ciò che rientra nelle attività di rilievo e interesse nazionale dell’ottavo centenario francescano 2023-2026), avremo chiaro meglio di mille discorsi il senso di quella ‘novità’: “ Al tempo di Francesco nelle chiese si presentava un Dio che comanda e deve essere temuto e obbedito.

Non è difficile immaginare il tono delle omelie, con l’invito rivolto ai fedeli a fare penitenza, a soffrire, a espiare i propri peccati per placare l’ira di Dio che incombe su tutti gli uomini… In una Chiesa in cui non c’era più spazio per la povertà unita alla predicazione del Vangelo, Francesco ha il genio e l’ardire di proporre Gesù che nasce a Betlemme per aprire a tutti, e in particolare ai più poveri, l’accesso al volto di Dio”. Da allora, la consuetudine del presepe si è rinnovata anno per anno, allargandosi ben oltre quei ristretti confini e diventando in tutto il mondo cristiano la manifestazione religiosa per eccellenza per celebrare il Natale. Anche Papa Francesco è intervenuto sul valore e significato del presepe con la Lettera apostolica Admirabile signum, resa pubblica nel dicembre del 2019 durante la sua visita al Santuario di Greccio. Si tratta di uno scritto non solo di vibrante attualità sul presepe “che suscita sempre stupore e meraviglia” ma un attestato straordinario per il paese reatino perché “il luogo stesso dove si realizzò il primo presepe esprime e suscita questi sentimenti. Greccio diventa un rifugio per l’anima che si nasconde sulla roccia per lasciarsi avvolgere nel silenzio.” Admirabile signum si rifà al vivo della cronaca medievale attingendo alle Fonti francescane, soprattutto Tommaso da Celano, primo biografo del Santo, che ci tramanda come San Francesco volle nel giorno di Natale del 1223 che fosse fatta rivivere in quel piccolo borgo la nascita di Gesù Cristo: “vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”[1]. L’intero paese, con concretezza e piena umanità, rinnovò così la Natività insieme a Francesco e ai suoi confratelli, bue e asinello compresi.

Nel tredicesimo secolo Greccio era un piccolo e poverissimo paese sperduto tra boschi e montagne, con un territorio simile per conformazione a quello della Terra Santa, perciò idoneo per Francesco ad ospitare la rievocazione di quanto era successo a Betlemme. Un sogno che il Santo aveva coltivato durante il suo soggiorno in quei luoghi e che aveva tenacemente voluto concretizzare al ritorno in Italia. Le istituzioni grecciane nel 1972 hanno ripristinato la tradizione del Presepe vivente, rinnovandola anno dopo anno, e nel 1992 il sindaco Angelo Ilari firmò il gemellaggio con la città di Betlemme, del quale ricorre quest’anno il trentennale. Greccio è uno dei quattro luoghi di culto francescani in provincia di Rieti, edificati nei luoghi dove Francesco soggiornò con i confratelli, lasciandovi un segno indelebile della sua presenza e della sua azione. Sono, oltre a quello di Greccio, i santuari di Fonte ColomboPoggio BustoneSanta Maria della Foresta, tutti e quattro posti quasi a custodia della Valle Santa, la valle reatina ai piedi del Monte Terminillo sulla quale si affacciano, circondata da colline e montagne, di storia millenaria, abitata e colonizzata già al tempo degli antichi Romani. Questo territorio rappresenta uno dei tre luoghi elettivi di Francesco insieme ad Assisi e a La Verna. Il Santo si rifugiò in un eremo a Poggio Bustone già nel 1209 e tornò nella Valle Santa nel 1223 prima a Fonte Colombo, dove scrisse la Regola dell’Ordine dei Frati Minori, e poi a Greccio dove avvenne la rievocazione della Natività. Nel 1225, infine, un anno prima della morte, dimorò a Santa Maria della Foresta, dove secondo alcuni cronisti, molto malato agli occhi, scrisse il Cantico delle creature. I quattro santuari rappresentano ancora oggi un alto valore simbolico e di vita concreta del francescanesimo, meta di pellegrinaggi e incontri da ogni parte del mondo.  

Le quattro ricorrenze francescane dell’Ottavo centenario  

Nel 2023 ricorre l’Ottavo centenario sia del Primo Presepe sia della Regola dei Frati Minori (Regola Bollata), scritta a Fonte Colombo e approvata dal papa Onorio III il 29 novembre dello stesso anno. Le ricorrenze successive saranno nel 2024 per le stimmate ricevute a La Verna, nel 2025 per la composizione del Cantico delle Creature e nell’anno successivo, il 2026, per la  morte del Santo ad Assisi, con una scia che include il Giubileo del 2025. Queste ricorrenze esaltano non solo per l’importanza religiosa e storica ma anche per il profondo e duraturo valore che assumono questi temi nella nostra contemporaneità, in un momento molto travagliato, complessa ma anche così fragile nelle sue tante criticità, umane, sociali, economiche e ambientali. Infatti – segno della rilevanza e dello spessore che va ben oltre l’ambito cristiano – le istituzioni religiose e civili, locali e nazionali, sono parimenti coinvolte e protagoniste con le comunità ecclesiali francescane nella pianificazione delle iniziative in programma. La fase organizzativa, iniziata già da un paio di anni, è culminata nell’ottobre del 2020 con l’istituzione, da parte del  Ministro della Cultura di allora, Dario Franceschini, del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe, composto dal Sindaco di Greccio, dr. Emiliano Fabi, che lo presiede, da quello di Rieti, da rappresentanti del Ministero della Cultura, della Diocesi di Rieti e della Provincia di San Bonaventura del Frati minori, dal Presidente della Fondazione Varrone, dallo storico Franco Cardini e da esperti della progettazione culturale. Il dr. Paolo Dalla Sega, in qualità di Manager della progettazione culturale, è stato chiamato da pochi mesi ad affiancare l’organismo nella sua attività. Il Comitato, di durata triennale, è incaricato di pianificare iniziative in ambito culturale, artistico e sociale, e interventi per rafforzare le infrastrutture nei territori interessati, avvalendosi di una dotazione di 1.300.000 euro per ciascun anno del triennio.

La fase preparatoria è entrata nel pieno dell’operatività nello scorso mese di settembre con la prima conferenza stampa che ha indicato i tre i macro-filoni del programma culturale dei festeggiamenti. Le Traiettorie: saranno indirizzate verso Betlemme, per il trentennale del gemellaggio con Greccio, verso Roma, con il progetto di un presepe monumentale in Piazza San Pietro per il Natale 2023 e verso Assisi e Chiusi per le altre ricorrenze francescane. Il Grande Racconto: sarà svolto attraverso il teatro di parola e le altre declinazioni artistiche, danza, musica e cinema francescano. La Terra: la conoscenza dei luoghi di Francesco nella Valle Santa si svilupperà per il tramite del turismo culturale, ambientale e sportivo, in forte coprogettazione con territori, comunità, associazioni e scuole. Lo scorso 4 ottobre, nella ricorrenza di San Francesco, c’è stata un’anteprima dei festeggiamenti con la visita ufficiale a Greccio di una delegazione palestinese, guidata dal vice sindaco di Betlemme, a suggello e rinnovo del gemellaggio trentennale tra le due città. Nel prossimo dicembre, una delegazione di Greccio ricambierà la visita a Betlemme. Per saperne di più sul programma e su altri aspetti collegati, merita di essere visitato il sito dell’Ottavo centenario del Presepe di Greccio https://greccio-2023.com/ ricco di notizie storiche, informazioni, foto e suggestioni interessanti.

Articolo di Roberta Rondini

Le due foto pubblicate sono particolari del presepe in terracotta realizzato dallo scultore Luigi Venturini nel 1962 – che si trova nella chiesa moderna del santuario,  edificata nel 1959 – meno conosciuto rispetto agli affreschi del santuario antico

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