venerdì, Marzo 29, 2024
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Abbazia di Farfa: “Voi siete la luce del mondo”, le riflessioni del Priore Don Eugenio Gargiulo

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Abbazia di Farfa: “Voi siete la luce del mondo”, le riflessioni del Priore Don Eugenio Gargiulo – Dopo l’ultima lettura, quella del 𝗩𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹𝗼 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗠𝗮𝘁𝘁𝗲𝗼 (𝙑𝙤𝙞 𝙨𝙞𝙚𝙩𝙚 𝙡𝙖 𝙡𝙪𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤 𝗠𝘁 𝟱,𝟭𝟯-𝟭𝟲), il 𝗣. 𝗣𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗗𝗼𝗺 𝗘𝘂𝗴𝗲𝗻𝗶𝗼 𝗚𝗮𝗿𝗴𝗶𝘂𝗹𝗼 invita l’assemblea a riflettere sulla propria vita affinché le parole evangeliche diventino non solo faro che illumina ma anche azione concreta che guida lo spirito rivoluzionario dell’uomo di pace. E nelle sue parole si respira anche il percorso di una Comunità benedettina che vive il senso profondo della Comunione che inizia con Dio e che finisce con il mondo in nome di ciò che unisce e mai divide.

“Noi monaci abbiamo la gioia e la grazia di celebrare la divina liturgia in tutte le sue parti – spiega il Priore Gargiulo -. Questa mattina 𝗦𝗮𝗻 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗔𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼𝗹𝗼 attraverso la Seconda Lettura – 𝘋𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘯 𝘗𝘢𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘪 𝘊𝘰𝘳𝘪̀𝘯𝘻𝘪 1 𝘊𝘰𝘳 2,1-5 -ha voluto farci comprendere il significato della domenica, giorno del Signore ma anche giorno della comunità che canta il suo inno al Signore, che attinge alla sua Parola e all’Eucarestia che ogni domenica può darci quella forza e quel coraggio di proseguire il cammino della vita. Un cammino che ci mette a confronto con tanti fratelli e con tante sorelle, ognuno con la sua occupazione da svolgere e con le sue relazioni da coltivare.

Ebbene come mai tanti non sentono il bisogno di radunarsi nell’assemblea domenicale per dare un senso e un significato più profondo alla propria vita?

Il discorso riguarda anche noi, monaci benedettini, che siamo qui presenti e che dovremmo a nostra volta ascoltare, assimilare la Parola che il Signore ci dona e portarla agli altri attraverso la testimonianza della nostra vita più che con le parole. Ma la Parola del Vangelo è testimonianza e attraverso di Esso possiamo riflettere su ciò che accade dentro e fuori di noi.

Chi di voi si è interrogato sul Vangelo delle Beatitudini che è stato proclamato domenica scorsa e che ci ha fatto vedere Gesù che salì sul monte per annunciare alla folla che lo seguiva il cuore del Vangelo: le Beatitudini? Dovremmo interpretarle considerando quanto la nostra vita corrisponda alle beatitudini che abbiamo ascoltato e che dobbiamo tener presente ogni giorno per raggiungere la vera gioia ma anche per rendere la nostra presenza in Chiesa non un’abitudine ma un qualcosa che viene a coglierci nel profondo della nostra anima e della nostra vita.

Semplice è la parola del Signore. Quando San Paolo si rivolge ai Corinzi per richiamarli a vivere l’unità della Chiesa nella Comunità, non si presentò ad annunciare il Mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza ma dicendo: ‘Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso’. Non deve sfuggire questo aspetto della Santa Messa ossia quello sacrificale per il quale Gesù realmente oggi, in questo momento si immola sull’altare della vita per darci la vita e poi si fa cibo che è poi l’aspetto conviviale del nostro stare insieme. Ebbene qui le Beatitudini le abbiamo vissute, le stiamo vivendo e trasmettendo attraverso la testimonianza della nostra vita. E siamo chiamati in causa dallo stesso Signore.

Nel Vangelo secondo Matteo, in particolare nel quinto capitolo, Gesù in qualche modo continua il discorso sulle Beatitudini e si rivolge ai discepoli per dire loro che sono il sale della terra che dà sapore a questa terra, a questo vivere umano che ci conserva nell’unità della fede e nell’eternità. E poi annuncia loro che sono la luce del mondo! Proprio lo scorso giovedì abbiamo celebrato la Presentazione di Gesù al Tempio, festa dell’Incontro tra noi presenti ma soprattutto con Cristo crocifisso e risorto per la nostra salvezza. Ma anche festa della luce che è quella di Cristo che viene a illuminarci e che noi dobbiamo poi riflettere attraverso la nostra vita e la nostra testimonianza cristiana.

Dunque, tornando al valore della domenica, siamo chiamati a riunirci in assemblea per unirci a Lui, a Gesù crocifisso e risorto, presente qui in questo momento in mezzo a noi con la parola del Padre, la parola di vita che ricorda come attraverso il suo sacrificio il Redentore ci abbia salvato e come attraverso di noi può divenire luce del mondo e sale della terra”.

Foto: Fabrizio Farese

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