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Anticipazioni per “Le trame deluse” di Cimarosa del 14 maggio alle 11.05 su Rai 5: dal Teatro la Cometa di Roma

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Anticipazioni per “Le trame deluse” di Cimarosa del 14 maggio alle 11.05 su Rai 5: con la regia di Luciano Salce e la direzione di Nicola Rescigno dal Teatro la Cometa di Roma – Nel ventesimo anniversario dalla scomparsa (4 maggio 2003), Rai Cultura ricorda il baritono Sesto Bruscantini con la storica rappresentazione del 1959 de “Le trame deluse” di Cimarosa dal Teatro la Cometa di Roma, firmata da Luciano Salce con scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, in onda domenica 14 maggio alle 11.05 su Rai 5.

Sul podio Nicola Rescigno e nel cast Giovanna Fioroni, Adriana Martino, Giuseppe Baratti, Mafalda Micheluzzi, Sesto Bruscantini, Ugo Trama. Regia tv di Fernanda Turvani.

Un vecchio sciocco (Don Artabano) desideroso di prender moglie si accorda per iscritto con un mercante romano che gli ha promesso la figlia. L’astuta Ortensia lo viene a sapere e arriva in anticipo a Napoli spacciandosi per la sposa; il suo compare Don Nardo fa la parte dell’accompagnatore, nella speranza di derubare il vecchio. Prima di mettersi insieme, i due truffatori hanno già avuto modo di ingannare, ognuno per suo conto, parecchia gente, fra cui un cavaliere bolognese (Glicerio) tradito da Ortensia e una nobildonna senese (Dorinda) abbandonata e derubata da Don Nardo.

Il fato vuole che le vittime si trovino proprio in casa di Don Artabano, il primo come innamorato della nipote Olimpia, la seconda come giardiniera (avendola ridotta in miseria la rapina subito). Il riconoscimento incrociato suscita opposti sentimenti e una generale confusione. Il vecchio ovviamente non dubita della finta sposa, neppure quando Glicerio sventa un tentativo notturno di furto.

Il furbo Don Nardo riesce infatti con uno stratagemma a far ricadere la colpa sullo stesso Glicerio. Seguono scene di gelosia, minacce armate, il momentaneo imprigionamento di Don Nardo in un sotterraneo, fino a che la scoperta dei due malvagi in flagranza di reato e l’arrivo della vera sposa chiarisce ogni equivoco.

Domenico Cimarosa (Aversa17 dicembre 1749 – Venezia11 gennaio 1801) è stato un compositore italiano esponente di spicco del Classicismo; è considerato il maggior musicista italiano della seconda metà del XVIII secolo e uno dei grandi rappresentanti della scuola musicale napoletana. Figura centrale dell’opera italiana, ha dato un notevole sviluppo all’opera buffa. Musicista fecondo ha scritto numerose composizioni tra oratorimesse, musica vocale e strumentale e soprattutto 99 opere liriche di cui la più celebre è Il matrimonio segreto del 1792.

Nacque ad Aversa il 17 dicembre del 1749, città che aveva dato i natali anche a Niccolò Jommelli, un altro grande compositore della scuola napoletana. Alla tenera età di quattro anni dovette lasciare la sua città natale per recarsi con la famiglia a Napoli. Andarono a vivere presso la Chiesa di San Severo fuori le mura. Era figlio di Gennaro Cimarosa, un muratore occupato nella costruzione del Palazzo di Capodimonte, il quale durante la costruzione s’infortunò a morte a causa di una caduta. Sua madre, Anna di Francesco, invece, era occupata come lavandaia nel monastero vicino alla chiesa.

Fu proprio in questo ambiente che il giovane Domenico ricevette i primi rudimenti musicali dall’organista del monastero padre Polcano. Dimostrò subito di avere molte doti per la musica tant’è che nel 1761 fu ammesso al Conservatorio di Santa Maria di Loreto, dove rimase undici anni. I suoi insegnanti furono Gennaro Manna (all’epoca ritenuto il miglior insegnante dopo Alessandro Scarlatti), Antonio Sacchini (fino al 1766) e Fedele Fenaroli (il quale diede a Cimarosa lezioni di contrappunto). In pochi anni divenne un abile violinista, clavicembalista e organista, nonché un talentuoso cantante: i suoi compagni lo stimavano e lo ascoltavano con delizia mentre interpretava pezzi d’opera con bella voce, con grazia e con soavità; tra questi si ricordano Nicola Antonio Zingarelli e Giuseppe Giordani. Egli era caratterialmente mite e affabile, oltre che studioso e diligente. Dopo aver lasciato il conservatorio si perfezionò nel canto con il castrato Giuseppe Aprile e nella composizione con Niccolò Piccinni. Durante il periodo trascorso presso la scuola di Santa Maria di Loreto compose alcuni mottetti e messe.

Foto interna ed esterna: https://twitter.com/raicinque/status/1375341752169635840