Anticipazioni per il Grande Teatro di Alessandro Manzoni in TV del 29 maggio alle 19.15 su Rai 5: “I Promessi Sposi – Parte 4” regia di Sandro Bolchi – Dal primo gennaio 1967 andò in onda sull’allora Canale Nazionale della Rai – per otto puntate – la trasposizione televisiva de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Tra gli sceneggiati di maggior successo, con un’audience straordinaria, e di maggiore rigore narrativo e fotografico della Rai, “I promessi sposi” aveva la prestigiosa regia di Sandro Bolchi, che firmava la sceneggiatura insieme a Riccardo Bacchelli.
Una grande pagina di televisione di cui – a 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni – Rai Cultura ripropone integralmente la quarta puntata oggi lunedì 29 maggio alle 19.15 su Rai 5. Fedele al testo manzoniano, lo sceneggiato aveva tra i suoi protagonisti grandi nomi della tv e del teatro come Salvo Randone, Luigi Vannucchi, Tino Carraro, Massimo Girotti, Lea Massari, Elsa Merlini, Glauco Onorato, Franco Parenti, Sergio Tofano e due attori allora sconosciuti nel ruolo di Renzo e Lucia: Nino Castelnuovo e Paola Pitagora.
La serie si apre con Riccardo Bacchelli, sceneggiatore di questa trasposizione televisiva, che introduce la prima puntata, seguito dal narratore Giancarlo Sbragia, che inquadra il contesto dell’opera e spiega le ragioni della sua attualità. Poi, si comincia, tornando nella Lombardia del 1628: all’epoca della dominazione spagnola, il matrimonio dei giovani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella è ostacolato dal prepotente signorotto locale Don Rodrigo e dai suoi “bravi” che minacciano il tremebondo parroco Don Abbondio con il celeberrimo “Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai”.
4° Puntata – In convento a Monza: (capitoli IX-X)
Lucia viene accompagnata dal padre guardiano al convento nei pressi di Monza retto da Gertrude, la “signora” (la cui storia è ispirata a quella di suor Maria Virginia de Leyva), che prende la giovane sotto la sua protezione. Dopo l’incontro con Lucia, Manzoni racconta la biografia della monaca di Monza. Gertrude è figlia del principe feudatario di Monza di cui il narratore, seguendo l’anonimo, tralascia il nome. Per conservare intatto il patrimonio del primogenito si era deciso prima ancora che nascesse che sarebbe entrata in convento. L’educazione della bambina è dunque continuamente orientata a convincerla che il suo destino di monaca sia il più desiderabile[115].
Divenuta adolescente Gertrude comincia a dubitare di tale scelta, ma un po’ per timore, un po’ per riconquistare l’affetto dei genitori, compie i vari passi previsti per diventare monaca. In convento soggiace alle attenzioni di Egidio, uno «scellerato di professione», in una relazione che avviluppa la «sventurata», colpevole non meno che vittima, in un gorgo di menzogne, intimidazioni, ricatti – proferiti e subiti – e complicità, anche nell’omicidio di una conversa che minacciava di far scoppiare lo scandalo rivelando la tresca[116].
I promessi sposi è uno sceneggiato televisivo prodotto dalla Rai e andato in onda per la prima volta nel 1967, basato sull’omonimo romanzo di Alessandro Manzoni e diretto da Sandro Bolchi, che ne scrisse la sceneggiatura insieme a Riccardo Bacchelli.
È stato uno degli sceneggiati Rai di maggior successo in termini di audience e di critica, anche per l’estrema fedeltà al testo letterario cui è ispirato.
Fedele trasposizione televisiva del romanzo di Manzoni, la trama segue il testo letterario in modo piuttosto preciso tanto nello svolgimento quanto nei dialoghi, che sono in larga parte la testuale recitazione dei discorsi diretti presenti nel romanzo. Sono presenti qualche lieve inversione temporale e, ovviamente, omissioni di parti essenzialmente descrittive, quando la scena visiva parla da sé.
Poiché il testo originale è scritto con la tecnica del narratore esterno, l’opera televisiva adotta una voce fuori campo (Giancarlo Sbragia, praticamente interprete del Manzoni stesso) che, leggendo per lo più il testo originale, introduce e spiega l’azione dei personaggi e, di pari passo col testo, ne approfondisce il contesto storico.
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