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Arnaldo Forlani ed il “Patto di San Ginesio”: il ricordo

Forlani

Arnaldo Forlani ed il “Patto di San Ginesio”: il ricordo. Fu proprio nella cittadina di Alberico Gentili che nel settembre del 1969 si strinse  lo storico ‘Patto’ tra lui e Ciriaco De Mita. Una rivoluzione copernicana per la Dc che avrebbe di li’ a poco segnato la fine della maggioranza dorotea aprendo la strada ai ‘quarantenni’

di Maurizio Verdenelli

Funerali di Stato e lutto nazionale lunedi’ per Arnaldo Forlani, l’uomo politico piu’ importante ‘prodotto’ dalle Marche nel dopoguerra ad oggi. Entrato in politica ed eletto alla Camera nel giugno del 1958, si era conquistato gia’ da qualche tempo prima fiducia, simpatia ed appoggio per la sua prima, vincente campagna elettorale da un altro grande marchigiano: Enrico Mattei, il presidente dell’Eni che la stampa Usa aveva definito il New Caesar, l’Uomo piu’ potente d’Italia dai tempi di Giulio Cesare.

Alessandro Forlani (foto Medori)

Arnaldo Forlani, pesarese, fu costantemente rieletto alla Camera fino alla sua definitiva uscita dalla Politica. Molto legato al Maceratese, era solito trascorrere con la famiglia le ferie agostane a San Ginesio. Fu proprio nella cittadina di Alberico Gentili che nel settembre del 1969 si strinse  lo storico ‘Patto’ tra lui e Ciriaco De Mita. Una rivoluzione copernicana per la Dc che avrebbe di li’ a poco segnato la fine della maggioranza dorotea aprendo la strada ai ‘quarantenni’. 

Nel Maceratese se la Dc ciaffiana/demitiana era al potere nel capoluogo, l’intera provincia (con rare ma significative eccezione come ad Ussita, paese dell’on. Nicola Rinaldi) era nel nome di Forlani rappresentato dal sen. Rodolfo Tambroni che ne conduceva con mano fermamente paterna la segreteria politica -mentre a Recanati si consolidava l’astro dell’on. Franco Foschi. Tambronida si dimise dal Senato a meta’ dell’85. Alle elezioni successive Forlani si presento’ come (di consueto) capolista alla Camera ed insieme al collegio senatoriale di Macerata (allora il 3. piu’ sicuro alla Camera) cui i demitiani volevano candidare un forte esponente nazionale del partito, nativo di Fabriano. Il Grande Pesarese venne naturalmente eletto sia al Senato sia alla Camera, optando tuttavia Lui per quest’ultimo ramo del Parlamento. Nel 92, Macerata vide poi Carlo Ballesi, suo ex sindaco, eletto a Palazzo Madama mentre in quell’anno segnato dalle stragi mafiose (vittime Falcone e Borsellino)  Forlani falli’ per 40 voti l’elezione a Presidente della Repubblica.

Alessandro Forlani tra Maurizio Vecchiola ed Andrea Angeli al convegno su Mattei a Macerata (2016)

I ricordi del cronista sfumano nel corso di cosi’ lunga storia. Lo ricordo, presidente del Consiglio, insieme al Presidente Sandri Pertini nella visita in prefettura a Macerata nell’81. Tempi anche quelli critici con il caso P2. Lo ricordo alle ‘prime’ della Stagione lirica all’Arena Sferisterio. Una volta, rammento, esortato da Valeria Moriconi ad applaudire al termine di un atto che probabilmente l’aveva sorpreso nei suoi pensieri di timoniere/mediatori della Dc al solito in gran tempesta. Ho inoltre memoria di Lui insieme con l’ing. Francesco Merloni all’inaugurazione della nuova sede Carifac in via Dante a Fabriano ed ancora con Merloni ad un’edizione della rassegna nazionale del tartufo ad Acqualagna, la cittadina natia di Enrico Mattei cui entrambi i due illustri politici marchigiani erano legati.

Alle numerose presentazioni dei miei libri sul fondatore dell’Eni tuttavia non aveva mai voluto prendere parte. Probabilmente -questa la versione ufficiosa cui venni a conoscenza- perche’ quella tragedia tanto grande aveva visto (secondo alcuni) nel 1962  la Dc, il suo partito, in uno scenario chiaroscuro. Ad un convegno su Mattei, nel 2016 nell’Aula Magna di Unimc, a Macerata, approfondendo il Codice di Camaldoli -cosi’ passato alla storia mentre cadeva il Fascismo- era pero’ intervenuto autorevolmente il sen. Alessandro Forlani, il figlio maggiore.

Ultimo ricordo? La querela del sen. Rodolfo Tambroni al ‘Messaggero’, in particolare alla redazione di Macerata a quei tempi da me diretta, per aver riportato un pensiero dell’on. Rinaldi ritenuto troppo critico da parte dell’ex sottosegretario maceratese. A dimostrazione della crisi tra correnti interne. Erano i giorni della mancata elezione di Forlani a Capo dello Stato e non mi parve, da frasi colte, che tutti nella Dc maceratese ne fossero dispiaciuti.

Foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Arnaldo_Forlani#/media/File:Arnaldo_Forlani_2.jpg

  • CC BY 4.0
  • File:Arnaldo Forlani 2.jpg
  • Creato: 23 aprile 2017

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