martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni per lo speciale nell’anniversario della conquista del K2 “Ardito Desio” del 30 luglio alle 18 su Rai Storia

ardito desio

Anticipazioni per lo speciale nell’anniversario della conquista del K2 “Ardito Desio” del 30 luglio alle 18 su Rai Storia (Canale 54) – Era il 31 luglio 1954 quando la spedizione organizzata dal professor Ardito Desio per la conquista del K2 – la montagna più insidiosa tra quelle del Karakorum, la seconda più alta del mondo, inviolata fino a quel momento – raggiunse la vetta a 8611 metri.

Un’avventura raccontata dallo speciale “Ardito Desio” in onda in occasione dell’anniversario domenica 30 luglio alle 18 su Rai Storia.

Gli alpinisti italiani, quelli che Desio definì, davanti al presidente del consiglio Alcide De Gasperi, “i migliori del mondo”, avevano incontrato, nonostante un meticoloso lavoro di preparazione e acclimatamento, serie difficoltà legate alla carenza di ossigeno e alle bassissime temperature.

Ma il 31 luglio, alle 18, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli piantarono sulla cima le bandiere italiana e pakistana. Alla spedizione parteciparono 13 alpinisti e 5 ricercatori italiani con il supporto fondamentale di 11 alpinisti pakistani di etnia hunza e altri 2 collaboratori pakistani. 

La spedizione al K2 del 1954 è stata una spedizione alpinistica italiana patrocinata dal Club Alpino Italiano, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto Geografico Militare e dallo Stato italiano, e guidata da Ardito Desio. La spedizione portò il 31 luglio 1954, per la prima volta nella storia, al raggiungimento della vetta del K2, la seconda montagna più alta del mondo.

La via seguita fu lo Sperone degli Abruzzi e i due alpinisti che raggiunsero la vetta furono Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con il supporto dell’intero gruppo. Un contributo fondamentale fu fornito da Walter Bonatti e Amir Mahdi che, con un’impresa senza precedenti e affrontando il rischio della morte in un forzato bivacco notturno a oltre 8100 metri, trasportarono a Compagnoni e a Lacedelli le bombole d’ossigeno rivelatesi poi essenziali al compimento della missione.

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