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Il film d’autore stasera in TV: “Genius Loci ” lunedì 21 agosto 2023

genius loci

Il film d’autore stasera in TV: “Genius Loci ” lunedì 21 agosto 2023 alle 21.15 su Rai 5 (Canale 23)  – Un viaggio attraverso Russia, Mongolia, Cina, Nepal e India per scoprirle Lo percorre Mateo Faccenda nel documentario “Genius Loci”, in onda lunedì 21 agosto alle 21.15 su Rai 5 per la serie “Doc is Life”. 

Il film, presentato all’8° Festival Internazionale del Documentario “Visioni dal Mondo” ha vinto il Premio Rai Cinema “Per aver saputo cogliere attraverso l’essenza del cinema, un universo di mondi, culture e tradizioni, che condensano l’unicità della natura umana in un viaggio trasversale tra spiritualità e materia”.

Il documentario è un’opera audiovisiva i cui elementi narrativi ed espressivi costitutivi sono colti dalla realtà; nel documentario la vicenda narrata, gli ambienti dove si svolge e i personaggi che la interpretano sono reali e agiscono su un piano di realtà, a differenza del tradizionale cinema di finzione (detto anche cinema a soggetto) dove invece gli elementi costitutivi sono sostanzialmente costruiti artificiosamente.

Il documentarista basa la narrazione e la drammaturgia del film sulla propria visione soggettiva di un determinato aspetto della realtà osservata e sulla sua interpretazione.

È frequente l’equivoco di ritenere il documentario una riproduzione fedele della realtà: ciò non è e non può essere, in quanto il documentarista per dar luogo al proprio racconto opera delle scelte narrative ed espressive tali da soggettivare l’esposizione della realtà. Dalla scelta dello stile narrativo fino alla limitazione del campo visivo in ripresa tramite l’inquadratura, dalla giustapposizione di inquadrature e scene al montaggio fino al sonoro, tutta la costruzione del documentario è un processo finalizzato all’interpretazione della realtà. Il documentarista propone la personale visione della realtà in una lettura soggettiva; quindi tutt’altro dalla “trasparente” riproposizione della realtà nella sua piena oggettività. Va ribadito che tale visione oggettiva (“veritiera”) della realtà è pressoché impossibile (e, si potrebbe dire, anche inutile).

Considerando il documentario un racconto per immagini alla stregua del cinema di finzione, senza dubbio al documentario possono essere applicate le tradizionali regole della narratologia nonché le schematizzazioni proprie della narrazione cinematografica e della narrazione in genere, come le funzioni degli archetipi, le figure retoriche, la suddivisione in tre atti, le unità aristoteliche e altre (ben riassunte nel saggio di Christopher Vogler Il viaggio dell’eroe).

A volte il documentario, per raggiungere un fine educativo e divulgativo, si propone di rendere conto di una specifica realtà o un determinato tema in termini quanto più lineari e oggettivi possibili, limitando l’aspetto espressivo e interpretativo, o ben celandolo; in tali casi il documentarista focalizza la sua opera su un’esposizione chiara ed esaustiva anziché espressiva e artistica. Questa modalità viene applicata soprattutto ad argomenti scientificinaturalisticietnografici, ma anche in film di propaganda (soprattutto fino agli anni cinquanta del Novecento), dove l’asciuttezza degli aspetti espressivi dovrebbe avvalorare l’oggettività del narrato. Il documentario a tema educativo e divulgativo ha avuto grande importanza con l’avvento dei mass media e della televisione in particolare, trovando proprio nella televisione il suo mezzo di diffusione.

Proprio le reti televisive statunitensi, al fine di industrializzare il documentario e meglio gestirne il processo produttivo, negli anni hanno portato ad una classificazione del documentario per argomenti e modalità espressive, abbinando a ogni genere determinati modi di narrazione e realizzazione (di fatto dei cliché). Tali classificazioni hanno innanzitutto lo scopo di governare un elemento spiccatamente artistico e quindi per sua natura “ingovernabile” in termini industriali.

Nella storia del documentario hanno fatto la loro comparsa grandi artisti come Robert J. FlahertyDziga VertovJoris Ivens e John Grierson, che appartengono a buon diritto alla storia del grande cinema.

Regia di Giacomo Durzi

Fonte: WIKIPEDIA

Foto interna ed esterna: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2023/08/Doc-is-Life-eed84175-b43c-4f88-bc37-2f2108293efe-ssi.html