ANPI L’Aquila – C.S. ANPI: “Questa mattina, accompagnati dai consiglieri d’opposizione nostri iscritti, siamo stati a Palazzo Margherita, casa di tutte le aquilane e gli aquilani e tempio della nostra repubblica democratica. Abbiamo compiuto un gesto simbolico ma importante e necessario.
Non si può e non si deve cancellare il passato, conosciamo il valore della Memoria. Ma allo stesso tempo bisogna essere ben consci del presente in cui si vive e del percorso che lo ha reso possibile.
Non può infatti non suscitare stupore trovare all’interno di Palazzo Margherita, fra gli scatti che raccontano la storia della città dell’Aquila, una foto risalente al ventennio fascista della Torre civica con un bimbo intento a fare il saluto fascista.
La scelta di porre questo scatto nel pantheon fotografico cittadino è senza alcun dubbio discutibile. Esprime l’indottrinamento a cui il regime costringeva l’intera popolazione compresi ignari bambini con la volontà di omologare e controllare.
Insomma, da questa foto tutto traspare tranne che democrazia e libertà.
Ma non c’è bisogno di una reazione iconoclasta con inutili rimozioni storiche tese a cancellare i fatti storici non graditi. Il nostro atteggiamento è infatti diametralmente opposto.
La foto – che testimonia il periodo più bieco della storia del nostro paese – è il monito di ciò che il fascismo è stato e di come è stato capace di affascinare e indottrinare le masse conquistando un potere che ha prodotto morti e oppressione.
Ma per fortuna la storia non si è fermata al ventennio.
Per fortuna uomini e donne hanno cambiato la Storia, sconfitto la barbarie, liberato l’Italia, riconquistato la democrazia.
Grazie a loro – grazie a giovani come i Nove Martiri – la Lotta di Liberazione 80 anni fa ha vinto e palazzo Margherita è divenuto luogo simbolo della nuova Repubblica antifascista, tempio dei diritti e delle libertà.
Questa foto racconta una prospettiva incompleta, un passato monco lasciato a metà.
Vogliamo rimediare.
Per questo vogliamo aggiungere a questa foto un fazzoletto dell’ANPI, simbolo di quella lotta combattuta per costruire la pace, per contrastare l’oppressione nazifascista e liberare l’Italia dal suo orrore distruttivo.
Con questo gesto simbolico diamo seguito a una storia che si è attuata, un memoriale laico che celebra la storia del Paese, della nostra città e di Palazzo Margherita.
La vita di quel bambino, con il braccio destro ingenuamente alzato, è stata cambiata da chi si è battuto per costruire un mondo migliore e più giusto.
Non sappiamo quale sia stato il futuro di quel bambino ci piace immaginarlo proprio con un fazzoletto al collo a spendersi per il suo Paese e per gli ideali di giustizia e libertà su cui si fonda la nostra democrazia.
Ora e sempre resistenza
Chiediamo che la nostra istallazione resti allestita come monito e ricordo completo della nostra storia”
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