Roma 30 gennaio 2024-“E’ evidente che per la destra nostrana che si fregia di essere amica di Orban, lo slogan ‘prima gli italiani’ per Ilaria Salis non vale , ma è valido solamente se sono simpatizzanti del fascismo. Vedi ad esempio il rifiuto dell’estradizione in Argentina a Don Franco Reverberi, accusato di fatti gravissimi, come omicidio, sequestro di persona e tortura. Oggi non ci sono solo le parole arroganti del ministro degli esteri Tajani che afferma di aver saputo solo ieri che una nostra cittadina Ilaria Salis veniva detenuta in Ungheria in condizioni inumane da mesi, senza neanche la possibilità di poter utilizzare quei diritti della difesa che fanno la differenza tra uno stato di diritto e un odioso regime che calpesta i diritti umani, ma ci sono anche le dichiarazioni aberranti di autorevoli esponenti di quel Circo Barnum che governa il nostro Paese. Roba da far accapponare la pelle. Basterebbe leggersi le dichiarazioni dell’europarlamentare Susanna Ceccardi della Lega che, peraltro, rivendica il rispetto del giusto processo e dei diritti umani, ma solo in condizioni di reciprocità, oppure quelle del ministro Francesco Lollobrigida che si rifiuta di commentare con la scusa di non aver visto le immagini o quelle ancora più incredibili del vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che dichiara che ogni paese punisce come crede, giustificando di fatto una plateale violazione dei diritti umani. Stranamente gli esponenti di destra sono più rispettosi della magistratura ungherese che di quella italiana. Tutto ciò avviene, mentre la nostra presidente del Consiglio, che si ricorda di essere cristiana, donna e mamma solo quando le conviene, continua a sorprendere per i suoi silenzi ancora una volta assordanti. Dichiarazioni e silenzi che dovrebbero destare grande allarme nel nostro Paese perché sono più che indicativi di quello che rischia anche l’Italia con gli amici di Orban al governo. Visto il clima da regime che si respira da mesi nel Paese, gli italiani devono essere consapevoli che, di questo passo, anche noi rischiamo di fare la fine dell’Ungheria di Orban, con buona pace di chi crede che questa destra sia civile e democratica”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro del comitato politico di Rifondazione Comunista.
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