PESCARA – Chiarimenti e documentazione sul servizio mense del Comune e circa la qualità della pasta servita ai ragazzi sono stati alla base di una conferenza stampa tenuta dall’assessore alla Pubblica Istruzione Giacomo Cuzzi, con il dirigente del Settore Fabio Zuccarini e la responsabile del Servizio Mense Enrica Di Paolo.
“Vogliamo fare chiarezza una volta per tutte sulla qualità e sui controlli che vengono effettuati sul servizio partendo da alcuni dati – così l’assessore Giacomo Cuzzi – Con la nuova gestione abbiamo fatto un lavoro che da un lato serve a generare risparmi per la collettività e per l’Ente e dall’altro lato introduce per la prima volta criteri di qualità negli alimenti destinati ai bambini. Questo percorso è inedito per il Comune di Pescara, non solo, ha a monte delle intese con Coldiretti e l’associazione Isa presieduta dall’oncologo Ettore Cianchetti, volute perché nascesse una correlazione fra il cibo che diamo ai nostri ragazzi e il territorio e perché l’alimentazione fosse concepita anche come importante veicolo di prevenzione.
Dunque qualità, ma a costi più convenienti per le famiglie: siamo infatti passati dai 4.07 euro del passato a pasto (2.04 la tariffa ridotta) ai 3.56 di oggi (1.78 euro ridotto), con un risparmio di 0,51 centesimi, pari a circa 70 euro l’anno a famiglia (una media di 136 pasti). E con risparmi importanti anche per l’Ente che nel 2016, nei tre mesi di vigenza del nuovo servizio aveva risparmiato già 520.000 euro e nel 2017, rispetto alla cifra impegnata perché l’anno è ancora in corso che ammonta a 1.400.000 euro, alla fine dell’anno scolastico avremo risparmiato un milione di euro sul servizio. Questi due dati dovrebbero far riflettere chi semina allarmi e cerca scandali dove allarmi e scandali non ci sono, generando solo danni agli Enti coinvolti. Il risparmio garantisce il servizio e la qualità è scritta nel capitolato e apprezzata ogni giorno dai consumatori dei pasti: è opinione verificata e comune che nelle mense si mangia molto meglio rispetto al passato.
E proprio nel merito della qualità, qualche giorno fa sulla stampa è stata riportata la notizia che il grano della pasta data nelle nostre mense non sarebbe di provenienza italiana. Un dubbio sollevato dal consigliere pentastellato Massimiliano Di Pillo, al quale era sta data già una pubblica risposta in Consiglio Comunale l’8 giugno, con la replica ad un’interrogazione in cui si chiariva che il grano che compone la pasta servita a mensa è di provenienza italiana. Non era una risposta casuale, ma frutto di attente verifiche fatte con gli uffici e già allora avevamo una comunicazione fornitaci dalla Molisana circa la provenienza totalmente italiana del grano, la partita per il Comune arriva infatti dai campi di Puglia, Molise, Lazio e Toscana. Ma alla luce di quanto apparso sulla stampa e dell’indagine della Procura sull’esposto di Di Pillo e persino di un parlamentare, Colletti, siamo andati anche oltre e ci siamo fatti fornire i lotti di produzione dai fornitori per percorrere tutta la filiera del prodotto. Così i nostri uffici hanno scritto una lettera alla CIR-Food (Ati aggiudicataria del servizio) e alla Molisana che è la fornitrice della pasta che pur non avendo un rapporto diretto con l’Ente ha tenuto a chiarire la bontà di quanto fornito, inviandoci materiale da cui si evince quanto da loro dichiarato. Carte che mettiamo a disposizione della Procura e di quanti abbiano ancora dubbi in merito. Non resta che rimandare al mittente sia le accuse sulla qualità che i dubbi sulla carenza di controlli sul capitolato: su questa vicenda l’Amministrazione ha avuto un atteggiamento adeguato alla mission dell’Ente che era quella di elevare il livello della qualità e far rispettare il capitolato.
Così, dopo la bufala delle carenze sul fronte dell’edilizia scolastica, ci siamo ritrovati a dover fronteggiare anche quella sulla carenza dei controlli sulle mense: i fatti smentiscono l’allarmismo ingiustificato che i 5 Stelle coltivano e hanno voluto gettare anche su questa vicenda. Non si fa politica sulle scuole, non si diffondono notizie non verificate su questo mondo che deve essere tutelato dalle strumentalizzazioni, è ancora più grave quando a foraggiare la paura è anche un parlamentare. La politica deve generare fatti e soluzioni, il consenso si guadagna così, chi usa la paura non fa molta strada e nemmeno rende un buon servizio alla comunità che rappresenta”.
“Gli uffici hanno sempre avuto un’altissima attenzione nei contatti con la concessionaria – aggiunge la responsabile del servizio Enrica Di Paolo – questo anche affiancando gli organi di controllo per verificare tutti i passaggi. Inoltre il capitolato è stato costruito grazie a un lavoro condiviso con Coldiretti e l’associazione ISA. Alla Coldiretti che è parte dell’intesa con il Comune ma che a fronte di quelle notizie chiede lumi sulla provenienza del grano della pasta, chiediamo di lavorare sul territorio per agevolare il Km zero e favorire lo sviluppo dell’economia territoriale come prevede l’accordo, facendo consorziare i piccoli produttori locali in modo da poter usare i loro prodotti nei menu: questo lavoro non è ultimato e potrebbe migliorare ancora di più il servizio se venisse organizzato. Per il resto la documentazione è a disposizione degli uffici”.