“Abbiamo soldi, norme e opportunità per avviare una ricostruzione che faccia la differenza e rilanci l’area appenninica dell’Italia centrale”. È quanto emerso dalla riunione dei sindaci locali con la commissaria alla ricostruzione Paola De Micheli, il presidente Luca Ceriscioli e l’onorevole Luciano Agostini. L’incontro è stato promosso dal sindaco di Force (AP), Augusto Curti e organizzato a Palazzo Canestrari.
Agli amministratori locali sono state illustrate le semplificazioni normative per favorire lo snellimento delle procedure, previste dagli emendamenti al decreto fiscale e da nuove disposizioni di prossima emanazione. “Stiamo vedendo il frutto del lavoro del nuovo commissario: semplificazione della ricostruzione pubblica, superando la committenza unica di Invitalia; procedure semplificate per lavori fino a un importo di 5,2 milioni, con la possibilità di ricorrere alla procedura negoziata; semplificazione delle norme che regolano le progettazioni”.
Sono i tre aspetti sottolineati dal presidente Ceriscioli, che ha anticipato la prossima approvazione di un nuovo piano per le opere pubbliche: “Completeremo la ricostruzione delle scuole e di 120 municipi. Con 300 milioni chiuderemo il percorso avviato”. Verrà inoltre accelerata la ricostruzione delle chiese, per la quale è prevista ora la possibilità di ricorrere alla più snella procedura negoziata. Il presidente ha anche ricordato che si è costituita una cabina di regia con Anci (Comuni) e Upi (Province), auspicando che le amministrazioni locali possano organizzare la propria partecipazione al Tavolo strategico per facilitare “il collegamento della filiera delle idee alla qualità della ricostruzione”.
Il commissario De Micheli ha sottolineato che “ci sono le premesse per fare un bel lavoro. Il piano complessivo sta delineandosi e prenderà forma entro l’anno. Si tratta di un intervento per stabilizzare le norme e togliere alibi sulla responsabilità della ricostruzione”. Ha parlato della definizione di un nuovo piano delle opere pubbliche, con una dotazione di un miliardo (le Marche si aspettano 600 milioni) che porta a 2,2 i miliardi complessivi per questi interventi. Tra le novità previste, la commissaria ha evidenziato la possibilità delle Regioni di delegare ai Comuni l’incarico di soggetti attuatori delle opere da realizzare, norme sulla sicurezza dei cantieri edili (“La qualità della ricostruzione dipende dalla qualità del lavoro”), l’eliminazione del vincolo dei confini regionali per la nomina dei segretari comunali. Verrà anche avviata, dal prossimo mese di gennaio, una “struttura d’emergenza volante” che si recherà, a richiesta, nei Comuni che hanno necessità di sbloccare procedure ostative alla ricostruzione.
Ha poi anticipato l’avvio di un Tavolo nazionale per mettere a sistema i progetti di sviluppo economico locale proposti nelle regioni terremotate. “Abbiamo una dotazione finanziaria di 13 miliardi complessivi, abbiamo avviato una semplificazione normativa di ampio respiro, possiamo contare sulla volontà del Governo di rilanciare l’area appenninica: disponiamo di tutti gli elementi per concretizzare una ricostruzione veloce e di qualità”, ha concluso De Micheli. L’onorevole Agostini ha invitato gli amministratori a sconfiggere la sindrome di rivestire i panni di “uomini terzi: siamo tutti parte di questo grande progetto di ricostruzione del territorio che va governato con la collaborazione di ciascuno”.
Il sindaco Curti ha detto che lo Stato sta dando “un’ottima risposta e possiamo contare sulla professionalità delle persone che lavorano alla ricostruzione. È ora necessario far camminare le leggi per cogliere le opportunità offerte dalle norme”.