martedì, Aprile 16, 2024
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L’omicidio di Alessandro Neri è stato un avvertimento?

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PESCARA – Ci sono alcune riflessioni da fare per quanto riguarda l’omicidio di Alessandro Neri, il giovane scomparso lunedì scorso da Spoltore e trovato cadavere giovedì 8 marzo. Sono giorni in cui si dice tutto ed il contrario di tutto, ma rimangono solo ipotesi, almeno fino a quando la verità dei fatti non verrà accertata.

Tutte le piste rimangono al momento in piedi. Non si esclude nulla. E, ad oggi, nessuno è stato ancora iscritto nel registro degli indagati. E’ vero che, nell’arco delle ultime ore, l’attività investigativa si è concentrata sul ramo della famiglia con cui Alessandro e la madre non avevano più rapporti. Di recente, però, sembra che il 29enne avesse ripreso i rapporti con il cugino Gaetano, ma non in modo positivo.

Tra l’altro al momento proprio il cugino Gaetano non si trova a Pescara, e la sua abitazione era nei pressi del luogo del ritrovamento dell’auto. Alessandro è stato ucciso con due colpi di pistola, uno all’emitorace ed uno, letale, alla testa. Una vera e propria esecuzione, che evidenzia una chiara determinazione ad uccidere.

La modalità con cui è stato compiuto il delitto fa emergere una netta volontà di eliminare questa persona, ma anche una sorta di volontà di far rinvenire il cadavere e di far trovare l’auto della vittima. Tra l’altro, il cellulare del 29enne è stato lasciato acceso, cosa poco consueta in questi casi. Sembra quasi che l’assassino abbia voluto far passare un messaggio, come se si trattasse di un avvertimento.
Sabato pomeriggio verranno officiati i funerali di Alessandro Neri. E, a quel punto, sarà interessante, ai fini investigativi, vedere chi ci sarà.

 

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