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Al Colle dell’Infinito Sgarbi fa dialogare Lotto e Leopardi

Il critico d’arte, emozionando le oltre 250 persone presenti, ha inauguranto la stagione di eventi che fanno parte di “Recanati verso l’Infinito”, il progetto ideato da Sistema Museo per il bicentenario dalla scrittura de L’infinito.

Sgarbi: “Lorenzo Lotto è un genio assoluto e Leopardi è l’uomo più colto d’Italia”

Un grande evento nell’emozionante Parco del Colle dell’Infinito che ha chiuso, seppur virtualmente, la mostra esposta fino al 3 giugno nelle sale del museo civico di Villa Colloredo Mels. Un incontro aperto a tutti e che ha registrato il tutto esaurito con oltre 250 persone presenti per ascoltare il curatore raccontare le opere di Lotto e Leopardi esposte ancora per qualche giorno nel museo civico di Recanati.

Nemmeno la pioggia, caduta nel pomeriggio, ha fermato le tante persone provenienti non solo da Recanati ma anche dalla vicine località e che non hanno perso l’occasione di partecipare ad un evento unico: ascoltare il racconto delle opere in mostra a Villa Colloredo Mels da Vittorio Sgarbi, curatore e ideatore della mostra. Ad introdurre l’incontro sul palco anche Gianluca Bellucci, presidente della Società Sistema Museo, che dal 2017 gestisce i musei civici di Recanati. “A Recanati – ha detto Bellucci – abbiamo avuto la dimostrazione che quando le cose sono organizzate bene e nascono da una mente che è abituata a pensare e ad azzardare, i progetti riescono, proprio come è accaduto per la mostra “Solo, senza fidel governo et molto inquieto de la mente. Lorenzo Lotto dialoga con Giacomo Leopardi” a Villa Colloredo Mels”.

Lorenzo Lotto è un genio assoluto e Leopardi è l’uomo più colto d’Italia“. Con queste parole Vittorio Sgarbi, giovedì sera nel luogo dove Giacomo Leopardi scrisse L’Infinito nel 1819, ha inaugurato la stagione di eventi che fanno parte della programmazione culturale “Recanati verso l’Infinito”, l’innovativo progetto ideato dalla Società Sistema Museo per le celebrazioni che, nel 2019, animeranno la città in occasione del bicentenario dalla scrittura e pubblicazione del celebre componimento. Un progetto che fa leva sulla forte identità legata all’arte, alla poesia e alla musica della città leopardiana, grazie ad un viaggio nella cultura e i suoi molteplici aspetti attraverso mostre innovative ed eventi di valore.

Sul leggio in mezzo al palco una copia de Lo Zibaldone. “Quest’oper non parla di nessun pittore perché in quegli anni, nelle scuole, la storia dell’arte era quasi sconosciuta. Gli antichi avevano meno arte ma più poesia”. Sulle motivazioni che lo hanno portato a progettare una mostra, Sgarbi ha detto ““Lotto parla la lingua di Leopardi e di se stesso dice Solo, senza fidel governo et molto inquieto de la mente. Un pensiero positivo e negativo insieme, con cui Leopardi ha fatto una dichiarazione di elevazione della spiritualità divina e che interessa quella umana. Questo è il pensiero con cui ho concepito questa mostra”. Infine, il noto critico d’arte ha concluso l’appuntamento con una lettura emozionante mettendo a confronto, come in un dialogo, i versi di Giacomo Leopardi de “Il tramonto” con una delle opere di Lotto ospitate nella mostra a Recanati, “Ritratto di Giovane gentiluomo”, sottolineando l’affinità della composizione del poeta recanatese con il pensiero del pittore veneto.

L’evento è stato promosso dalla Regione Marche e dal Comune di Recanati, con il contributo della Camera di Commercio di Macerata, Università degli Studi di Macerata e Centro Nazionale Studi Leopardiani. La mostra è organizzata dalla Società Sistema Museo in collaborazione con Spazio Cultura.

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