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Un campo di concentramento e una tigre che uccide. Ascoli, Costantino di Sante presenta il suo libro sul campo di Bolzano

Ascoli Piceno – Una “tigre” si aggirava in un campo, tra quasi 10.000 persone terrorizzando e in alcuni casi uccidendo. La tigre umana, si fa per dire, era Hilde Lächert  e il luogo era il campo di concentramento di Bolzano di via Resia.

Grazie alla scoperta di una nuova documentazione, proveniente soprattutto dal National Archives di Washington, lo storico Costantino di Sante ricostruisce per la prima volta la storia del campo di concentramento di Bolzano dalla sua istituzione, nell’aprile del 1944, fino all’immediato dopoguerra. Il suo libro “Criminali del campo di concentramento di Bolzano” (Edition Raetia, 322 pagine, 24 euro) è corredato di foto inedite dei criminali, documenti e disegni originali della tipografia del campo. Un libro che fa luce su aspetti inediti di uno dei principali campi di detenzione nazista nell’Italia occupata. Emerge in questa storia il profilo criminale di Hilde Lächert che, per la sua ferocia, gli internati chiamano la “Tigre”.

Hildegard Martha Luisa Lächert è nata a Berlino il 19 marzo 1920. Dopo essere stata impegnata in vari lager nazisti, tra cui Ravensbrück, Majdanek, Auschwitz e nei suoi sottocampi, nel gennaio del 1945 viene distacca presso il Polizei- und Durchgangslager Bozen per occuparsi del blocco femminile. Nel campo di concentramento di Bolzano instaura un clima di terrore. Le brutalità a cui sottopone soprattutto le detenute ebree non hanno limiti. È responsabile della morte di almeno quattro di esse: Giulia Bianchini, Augusta Voghera, Maria Foà e Giulia Leone. Arrestata dagli alleati nel marzo del 1946 viene processata a Cracovia. Condannata a quindici anni di carcere, per i crimini di guerra commessi ad Auschwitz, viene scarcerata dopo soli otto anni. Ritornata a Berlino, la CIA l’assolda come spia. Muore nel 1995 all’età di 75 anni.

Giovedì 24 gennaio 2019 alle 17,30 nella Sala Conferenze della Libreria Rinascita in Piazza Roma 7 Di Sante presenterà il suo ultimo lavoro “Criminali nel campo di concentramento di Bolzano”. All’incontro interverrà Antonio Intelisano, Procuratore generale emerito presso la Corte di Cassazione e Fabrizio Alteri autore del libro sulla Shoah “L’uomo del treno”.

Come già  per il campo di concentramento di Servigliano in provincia di Fermo, Di Sante direttore scientifico dell’ISML di Ascoli Piceno, prosegue la ricerca storica sui campi di internamento e detenzione italiani che fecero da “alloggio temporaneo” per Auschwitz e per gli altri luoghi di morte. Un aspetto questo non molto conosciuto dall’opinione pubblica e forse ancora non  sufficientemente approfondito dal punto di vista storico.

 

Roberto Guidotti

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