mercoledì, Maggio 15, 2024
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Bimbi sottratti in Slovacchia: interessato il vice premier Matteo Salvini/VIDEO

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Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si è fatto carico di promuovere la causa dei bimbi sottratti in Slovacchia con il ministero degli Esteri, che ha la competenza sui vari casi. Nel video, che dura pochi secondi, parla con Marco Di Marco, segretario generale ICASK (International Child Abduction Slovakia) e delegato nazionale Adiantum – Sottrazione internazionale di minori, che vive in prima persona la problematica e che ormai da anni cerca di sensibilizzare le autorità italiane relativamente al tema.

Quella dei bambini sottratti e portati all’estero è una questione dibattuta, controversa e non ancora affrontata, forse, in maniera del tutto adeguata. Genitori di nazionalità diverse che si amano, spesso si sposano, hanno figli. Poi, all’improvviso, uno dei due decide che non è il caso di proseguire.Ma, invece di risolvere le cose per vie legali in loco e lasciando comunque la possibilità al bambino o ai bambini di continuare ad avere rapporti con l’altro genitore, sparisce, tornando nel proprio paese d’origine e portando con sé la prole.

Solitamente da questo punto in poi, per il soggetto abbandonato, ha inizio un vero e proprio calvario, che spesso dura anni e che comporta spese legali ingenti. Perché accade questo? Perché, spesso alla presenza di sentenze di tribunale che stabiliscono l’affidamento dei figli al coniuge vittima dell’abbandono, i dispositivi di legge non vengono applicati con la dovuta rapidità, e anzi talvolta vengono completamente disattesi?

Solo nel 2015 sono stati annoverati 243 casi di sottrazione internazionale di minori aperti in Italia: si tratta di un vero e proprio dramma sociale e di una fattispecie giuridica delicata e meritevole di rispetto. Negli ultimi anni si è evidenziato un trend progressiva crescita che sembra andare di pari passo con l’aumento degli scambi e dei rapporti internazionali e l’avvento della globalizzazione su larga scala: ogni anno più di 310 mila nuove coppie di nazionalità diversa si sposano ma altri 140 mila matrimoni si concludono con separazioni o divorzi.

Negli ultimi giorni, lo ricordiamo, la deputata Natália Blahová, membro del partito opposizione Libertà e solidarietà (SaS), ha puntato il dito contro i tribunali slovacchi accusandoli di “non curarsi di come vengono adottati i loro verdetti nei casi di minori detenuti illegalmente in Slovacchia anche dopo ripetuti e definitivi giudizi in senso contario”, chiedendo una completa supervisione a questo riguardo. La Blahová ha fatto riferimento al recente intervento in Senato di Simone Pillon, che il 9 gennaio ha citato come caso estremo la Slovacchia, che sarebbe tra i primi paesi a non rispettare le convenzioni internazionali sulle sottrazioni internazionali di minori, facendo riferimento a sei casi italiani: Andrea Cavalcanti, Leonardo Rassu, Emiliano Russo, Alessandro Matera, Andreas Masoner, Marco Di Marco. Ha infine invitato le più alte cariche istituzionali governative competenti ad intervenire.

“Come ha ricordato la deputata – scrive Buongiorno Slovacchia – , quando le corti slovacche stabiliscono che i bambini dovrebbero essere affidati alle cure di un genitore o di un tutore legale, l’altro genitore a volte rifiuta di rinunciare al bambino. In questi casi, ovvero se un genitore o tutore si rifiuta di affidare il bambino alle cure di una persona designata da un tribunale, ha sottolineato la Blahová, per l’esecuzione del verdetto possono possono intervenire polizia e assistenti sociali e togliere i bambini alle persone che non dovrebbero trattenerli. Purtroppo, i tribunali spesso non arrivano a questo passo”.

Al momento le corti slovacche trattano ogni anno circa 700 casi irrisolti riguardanti bambini sottratti. Nel 2017, su 119 sentenze emesse solo 44 sono state eseguite, mentre 75 minori sono rimasti con chi li teneva illegalmente nonostante ordinanze contrarie.

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